La Reale Accademia di Spagna presenta la mostra finale degli artisti residenti

La mostra PROCESSI 149 presenta i lavori finali dei 22 artisti e ricercatori in residenza presso l’Accademia di Spagna nella stagione 2021/22

Nel suggestivo spazio di San Pietro in Montorio a Roma, il 15 settembre la Real Academia de España ha dato il via alla mostra PROCESSI 149, in cui è possibile ammirare i lavori finali dei 22 artisti e ricercatori in residenza presso l’Accademia della stagione 2021/2022. 
Le opere, esposte al pubblico fino al 27 novembre, sono state realizzate dai borsisti lasciandosi ispirare dalla città di Roma e dalla storia del nostro paese, in alcuni casi, collaborando con enti e associazioni italiane.

PROCESSI 149 è l’occasione per gli artisti in mostra, di esprimere e rivelare ai visitatori le emozioni e le influenze vissute negli ultimi 8 mesi. 
I lavori spaziano dall’arte figurativa alle tecnologie multimediali, dalla fotografia alla danza, dal cinema al fumetto, passando per la moda e la gastronomia. Ognuno dei cinque sensi è coinvolto, nessuno escluso. 
La mostra propone una serie infinita di percorsi, un labirinto in cui l’unica certezza è la possibilità di entrare. Per trovare l’uscita, ci si immerge nel complesso monumentale dell’Accademia, luogo suggestivo e affascinante, in cui sono state installate le opere e i progetti gli artisti e dei ricercatori, i quali hanno abitato questo spazio singolare e da esso si sono lasciati cullare, in un tempo necessario per creare. 
La mostra è il risultato di un tempo e uno spazio dedicato alla riflessione, alla ricerca e all’arte in modo interdisciplinare e orizzontale.

Mireia C. Saladrigues

In particolare, è possibile apprezzare le opere di scultoree di David Bestué e di Mireia C. Saladrigues, un progetto multidisciplinare legato alla moda di Sergio Arribas, il lavoro di Carles Tarrassó, il quale con Estetica della spezia esplora il ruolo della gastronomia come arte multisensoriale, il libro d’artista di Manuel Blázquezrealizzato con la tecnica dell’incisione, il lavoro di video arte ispirato ai graffiti di Isaías Griñolo con un lavoro di videoarte, il progetto fotografico di Jorge Fuembuena, ispirato e dedicato a Pasolini nel centenario della sua nascita. E ancora: Francisco Javier Muñoz, che indaga la figura di José Manuel Aizpùrua e il suo legame con Roma, Àlex Nogué che propone un lavoro dedicato al binomio cultura/natura ispirato ai dipinti della Villa di Livia, e Elena Lavellés, con il progetto pittorico Ruina montium: una stratrigrafia aurea. Almudena Ramírez-Pantanella con l’opera teatrale Arringa vuole avvicinarsi al teatro ludico romano, mentre il progetto cinematografico di David Pérez è dedicato al quartiere romano della Garbatella, e quello di Marta Azparren al cinema sperimentale. 

Àlex Nogué

Still Life è un fumetto muto di Brais Rodríguez, mentre Leire San Martín Goikoetxea ha lavorato ad un progetto di mediazione artistica e Mónica Gutiérrez del collettivo Basurama propone un’indagine sul tema dell’ibridazione applicata nell’arte. Alla musica sono dedicati lo studio time.notime di Manuel Rodríguez Valenzuela che indaga la percezione del tempo nella musica e il lavoro di Daniel Moro, uno studio di musicologia sull’influenza dell’Italia nella musica spagnola d’avanguardia.

Mónica Gutiérrez

Quattro i borsisti provenienti da paesi latinoamericaniDiego Aramburu, drammaturgo boliviano con il progetto teatrale A occhi chiusiDaniel de la Barra, peruviano, con un lavoro pittorico Questo non è un paesaggio: pittura di viaggio e dialoghi dellesilio, lo scrittore argentino Manuel Ignazio Moyano, con un saggio letterario su J. Rodolfo Wilcock e dal Messico Luisa Irazù Lòpez Campos con un interessante studio dedicato alla Conservazione del Patrimonio e ai giovani.