“Into the Trees II”. Torna a Roma Setsuko, da Gagosian la rinascita della Natura

Dopo oltre quarant’anni l’artista giapponese torna a Roma con una mostra di quaranta opere esposte da Gagosian

Into the Trees II è la mostra di Setsuko che inaugura oggi, 8 settembre, negli spazi di Gagosian, a Roma. Un secondo capitolo di un racconto già iniziato nel 2019, negli spazi parigini della stessa Galleria.

Dentro gli alberi”, perché le opere in mostre raccontano un paesaggio immerso nella natura, un bosco di sculture in ceramica bianca, bronzo e argilla. Tronchi di viti, melograno, castagno, limoni, fico, ulivi, querce e magnolie. Alberi squarciati e coperti di un bianco lattiginoso, nei quali dettagli meticolosamente lavorati si contrappongono all’applicazione libera dello smalto bianco che esalta le diversità della superficie. Accanto, i candelabri in bronzo, enfatizzano anch’essi la consistenza nodosa della corteccia e il groviglio dei frutti. Perché dallo squarcio emergono foglie e bacche fresche che annunciano una delicata rinascita e incontenibile vitalità.

Setsuko, Chandelier, 2021 (detail)

Realizzate per lo più negli anni di isolamento della pandemia, le ceramiche trasmettono un senso di evasione all’esterno e poi una ricerca di quiete, negli elementi della natura, nella loro resistenza agli accidenti esterni, osservando lentamente il cambiamento del clima, adattandosi nella forma, mantenendo la fiducia della rifioritura.

Setsuko, Magnolia I, 2022, enameled terracotta

Intorno, alle pareti, i dipinti che ripercorrono la sua evoluzione artistica sin dagli anni Sessanta. Gouache su carta o legno, dai quali traspare nuovamente una grande attenzione alla superficie, alle sue irregolarità, alla trama dei piccoli dettagli, dalla pelliccia del gatto ai petali di un fiore. Una dimensione di intima quotidianità che richiama certamente l’estetica Occidentale, nelle nature morte, ma che nell’impostazione minimale, nella delicata e misurata presenza di fiori e piante, rivelano la visione Orientale.
Tra le tele, spiccano anche tre dipinti di recente produzione (2020-2022) che catturano lo sguardo riportando l’occhio di chi guarda all’interno di un’atmosfera quasi fiabesca, fatta di gatti e bambini che leggono nel bosco, facendo da contrappunto agli interni domestici degli altri dipinti.

Setsuko, Chat assis sur fauteuil en osier vert, 1997, gouache on canvas

L’unico elemento che spicca, al di fuori del bianco smaltato delle ceramiche, si trova nella sala antistante, che l’artista ha voluto tingere di giallo, rompendo la cromia del white cube della galleria: Renaissance de l’Olivier (2019), il tronco spezzato di un ulivo, realizzato in legno con foglie e fiori dipinti.
Una rinascita, ancora, che accompagna un ritorno molto emotivo, quello di Setsuko a Roma dopo oltre quarant’anni. 
La sua ultima personale fu infatti ospitata nel 1979 nella galleria Il Gabbiano. L’artista giapponese, torna ricordando i quindici anni vissuti a Villa Medici, quando il marito Balthus era direttore dell’Accademia di Francia, tra gli anni Sessanta e Settanta. Proprio lì, ha incontrato per la prima volta quello che sarebbe poi diventato il suo collaboratore nell’esecuzione delle sue prestigiose ceramiche: Benoît Astier de Villatte, allora bambino e residente anche lui in quegli anni nella Villa.

La mostra da Gagosian è uno sguardo guidato dalla Natura, come evoca l’artista. Dal suo giardino in Svizzera, al Grand Chalet de Rossinière, Setsuko guarda il cerchio di boschi e montagne che le si stringe intorno, lasciandosi ispirare.
Uno sguardo da vicino, appena fuori dalla stanza. “I look closely, Nature shows me”.

Setsuko, portrait

Setsuko – Into the trees II
8 settembre – 29 ottobre
Via Francesco Crispi 16, Roma

Per tutte le info: https://gagosian.com

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