L’amore ai tempi della guerra in Ucraina: Andrey Kezzyn e il bacio postmoderno ispirato a Gustav Klimt

La guerra imperversa al confine dell’Europa ma nella più totale disperazione ma per il fotografo russo Andrey Kezzyn, l’arte ha ancora la forza di far sperare in un futuro migliore

Negli ultimi dieci anni, l’artista russo Andrey Kezzyn scatta fotografie che descrive come «copie postmoderne di Klimt». La prima idea per una versione bellica del famoso dipinto di Klimt Il bacio (1907-08) nasce nel 2014, momento dell’annessione della Crimea da parte della Russia di Putin, origine del conflitto che avrebbe di li a poco coinvolto l’Ucraina. In quel momento Kezzyn vive a San Pietroburgo con la sua famiglia in una forte atmosfera di tensione, allarmato dalla retorica aggressiva che domina i media. Il punto di svolta arriva quando suo figlio chiede una telnyashka, una camicia a righe indossata dai militari russi, per una parata in cui lui e i suoi compagni di classe avrebbero dovuto cantare un inno militare. “In quel momento ho capito che dovevamo lasciare la Russia”, spiega Kezzyn che insieme a sua moglie chiede un visto d’artista per lasciare il paese alla volta della Germania, dove tutt’oggi vive stabilmente in un appartamento a Berlino

Otto anni dopo, quando la Russia invade l’Ucraina il 24 febbraio, Kezzyn conserva nel suo studio una coperta dorata, basta un momento per ripensare alle auree pitture del maestro della secessione viennese. «L’ho presa in mano e ho capito che era arrivato il momento di realizzare questo progetto», racconta. In quel periodo l’artista è impegnato con la scenografa ucraina Ksenya Kazimirova. Lei racconta a Kezzyn la storia della sua cara amica Yulia Sirenko, all’epoca residente con lei a Berlino, e di suo marito Yuri, tornato a casa a Kharkiv.

Yulia e sua suocera si rifugiano nella casa di Kazimirova a Berlino. Dopo un mese di volontariato, Yuri si arruola nell’esercito di difesa ma Yulia sa di dover tornare a casa per aiutare il marito e il Paese. «Amo Berlino e l’Europa come ospite. Ma non voglio vivere lì la mia vita», racconta la donna.

Dopo un mese, la figlia e la suocera di Yulia raggiungono la donna a Lviv. Oggi Yulia viaggia continuamente tra Leopoli e Charkiv, raccoglie fondi e fornisce ai militari auto, radio, cibo e medicine: «Mio marito mi manda un messaggio quando riesce a vedermi. Mi comunica la data e il luogo – spesso si tratta di una città in cui non sono mai stata – in modo che io possa venire a stare con lui per una sera», racconta Yulia.

Yulia e Yuri hanno trascorso il sesto compleanno della figlia e il loro ottavo anniversario di matrimonio separati. Ma ricevono un regalo dalla loro amica Kazimirova: un’immagine che celebra il loro amore.

Kezzyn e Kazimirova decidono di raccontare la storia della coppia attraverso l’arte e di donare il denaro ricavato dalle vendite delle stampe alla brigata di Yura. Per mettere in scena l’opera, assumono due modelli che assomigliano a Yulia e Yuri per vestire i panni di un militare ucraino e della sua amante. La donna, che assomiglia alla donna dai capelli rossi del dipinto di Klimt, indossa un abito dorato e sbiadito da una candela. Nell’immagine, i due si baciano sotto una coperta dorata. Invece di trovarsi in un campo di fiori, come nell’originale di Klimt, la coppia si nasconde in una baracca dalle pareti blu: il giallo e il blu rappresentano i colori della bandiera ucraina.

«Quando ho visto il quadro”, racconta Yulia, “mi sono riconosciuta immediatamente in esso. Io e mio marito ci siamo salutati tante volte al confine, in Ucraina e quando è entrato nell’esercito. Ci siamo dati tanti ultimi baci, senza sapere quale sarebbe stato davvero l’ultimo».

Info: kezzyn.com