Libri: ‘La legge del cuore di Claudia Conte’, “la chiave per sconfiggere la mafia è la memoria”

La scrittrice ed imprenditrice culturale raduna personalità di istituzioni, giornalismo e magistratura in un “Canova Giovane” per parlare, attraverso il suo ultimo libro, dell’importanza della memoria come strumento per combattere le mafie

La scrittrice ed imprenditrice culturale raduna personalità di istituzioni, giornalismo e magistratura in un “Canova Giovane” per parlare, attraverso il suo ultimo libro, dell’importanza della memoria come strumento per combattere le mafie

di Ennio Bassi

“La memoria è futuro”, se ne è parlato in un convegno organizzato e condotto dall’imprenditrice culturale Claudia Conte, autrice del libro “La legge del cuore” (edito da Armando Curcio Editore) in collaborazione con il Canova Club, storica associazione finanziaria presieduta dal banchiere Stefano Balsamo.

Un’occasione per fare il punto sulla lotta alle mafie e per non dimenticare gli insegnamenti delle vittime di mafia. All’evento ha partecipato tra gli altri il direttore dell’Espresso, Lirio Abate, secondo il quale la mafia non è sparita “è solo invisibile. Non ha più né volto né immagine. Eppure continua ad influenzare vasti territori, ad inquinare l’economia creando un proprio welfare mafioso e continua a minare la democrazia in silenzio”.

Per il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, “i successi conseguiti nel corso degli ultimi 30 anni nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare Cosa Nostra, si devono soprattutto alla lucidità e alla puntualità delle intuizioni pioneristiche di nobili servitori dello Stato. Onorare la loro memoria significa oggi per noi continuare a svolgere un’azione di contrasto che in 30 anni ha portato a risultati tali da far considerare alle mafie un pessimo investimento la scelta di attaccare militarmente lo Stato

Il Generale di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro, capo del comando aeronavale centrale della Guardia di Finanza, ha sottolineato che la mafia, negli ultimi 40 anni ha modificato le proprie strategie “ma non è certamente mutato il fine caratterizzante della sua stessa esistenza, ovverosia l’infiltrazione nell’economia legale, l’acquisizione indebita di appalti e servizi pubblici, l’illecito accaparramento di finanziamenti nazionali ed europei, il condizionamento di enti politico-amministrativi”.

Infine Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti ha ricordato il danno erariale provocato dalla criminalità organizzata: “Tra gli appetiti maggiori della mafia ci sono i finanziamenti e gli appalti pubblici. Il PNRR è una grande risorsa per il Paese ma può essere anche un’occasione per amministratori e complici della criminalità”.

Gli interventi sono stati intervallati dalla lettura di brani del romanzo “La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi” di Claudia Conte, interpretati dall’attore Pino Calabrese e recitati in omaggio ai giudici Falcone e Borsellino, i magistrati diventi loro malgrado il simbolo della lotta alla malavita organizzata.

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