“You can call it Love”: torna a Lucca il Photolux Festival 

Esposizioni fotografiche, letture portfolio, workshop e incontri dedicati alle diverse declinazioni dell’amore con i protagonisti della fotografia nazionale e internazionale

Affetti familiari, tensione erotica, amore incondizionato, ovvero le infinite possibilità del discorso amoroso: questo il filo conduttore di You can call it Love, la nuova edizione di Photolux Festival, biennale internazionale di fotografia di Lucca. Fino al 12 giugno 2022, la città toscana, nelle sue più importanti dimore, ospita ben ventuno esposizioni e una nutrita serie di iniziative collaterali: letture portfolio, workshop, conferenze e incontri con i protagonisti della fotografia nazionale e internazionale dedicati alle diverse declinazioni dell’amore.


Da Seiichi Furuya a Erik Kessels, da Ferdinando Scianna a Robin Schwartz, questi solo alcuni dei tanti nomi selezionati dalla direzione artistica del festival, composta da Rica Cerbarano, Francesco Colombelli, Chiara Ruberti e Enrico Stefanelli. Nell’intento dei curatori c’è una fotografia non più pensata né come specchio né come finestra, ma come una macchina a raggi X capace di vedere attraverso di noi e dare voce a sensazioni, desideri, emozioni che non immaginavamo neppure di avere. 


Tra gli appuntamenti più attesi, nell’affascinante sede di Villa Bottini, l’esposizione Brass Mon Amour: un vero e proprio omaggio al regista italiano dell’erotismo d’autore. Nata da un’idea di Fabio Macaluso, l’esposizione racconta l’intero percorso cinematografico e umano di Tinto Brass attraverso centoventi foto e numerosi documenti inediti. Un viaggio nelle due stagioni creative del regista: il primo periodo, dei cosiddetti film più impegnati, e il secondo, quello dell’erotismo. Una differenza che, come sottolinea Caterina Varzi, in veste di curatrice nonché moglie e musa di Tinto Brass, viene fatta per lo più dai critici. “In realtà lui non ritiene che ci sia questa suddivisione. I suoi film sono legati dalla volontà di fare sperimentazione sul linguaggio: è il linguaggio al centro del suo interesse. Cosa dice un film non è importante, ma lo è il modo in cui viene trattato l’argomento di cui intende parlare”. 

La sede di Palazzo Guinigi è il palcoscenico dell’anteprima italiana per la monografica di Seiichi Furuya, con il progetto Face to Face, 1978-1985”: un lavoro intenso, nato con l’obiettivo di custodire e onorare la memoria della compagna scomparsa Christine Gössler.
Say cheese! Un nuovo ritratto di famiglia è poi la grande collettiva di Palazzo Ducale: un viaggio nella storia della ritrattistica familiare attraverso una serie di scatti, filmati amatoriali, carteggi e diari privati. Il Palazzo Ducale ospita anche varie mostre monografiche: solo per citarne alcune, Amelia & the AnimalsFeste religiose in Sicilia, reportage di un Ferdinando Scianna appena ventenne, Delight in Colour: Autochromes and the Garden,in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra.


Altra anteprima italiana è l’esposizione di Erik Kessels, presentata in una nuova location per il festival, le Scuderie Ducali (ex Museo del Fumetto). Con un’installazione site specific, Erik Kessels propone Sexy Sofa, progetto basato sull’intimità erotica e creativa targata anni Sessanta dei due coniugi olandesi Noud e Ruby.
A chiudere il percorso espositivo, nella suggestiva sede del Sotterraneo del Baluardo San Colombano, i vincitori del World Press Photo 2022 e Exodus di Nicolò Filippo Rosso, vincitore del Romano Cagnoni Award 2022: testimonianza cruda e preziosa sulle condizioni di diseguaglianza sociale che caratterizzano il fenomeno delle migrazioni in America Latina.

info: http://www.photoluxfestival.it/

Photolux Festival
Dal 21 maggio al 12 giugno 2022,
Via Guidiccioni 188, Lucca