L’immagine del corpo maschile tra erotismo e potere in mostra al DKM di Duisburg

Un tuffo nell’iconografia dell’immagine dell’uomo dalla fine del XIX secolo a oggi al museo DKM di Duisburg

La mostra Eros in Erwartung der Ewigkeit (“Eros in attesa dell’eternità”) al museo DKM di Duisburg allestista fino al 25 settembre, approfondisce l’analisi dell’immagine dell’uomo nella fotografia, nella scultura e nella pittura dalla fine del XIX secolo fino ai nostri giorni. La mostra espone opere della collezione permanente del museo per osservare lo sviluppo iconografico del corpo maschile e il valore storico-estetico della bellezza dell’uomo. 

L’ammirazione estetica del corpo maschile che nell’antica Grecia era al centro della produzione artistica scultorea, in cui l’uomo veniva rappresentato come atleta o come Dio, ha subito nel corso dei secoli un processo di demonizzazione, che poi ha trovato sublimazione in rappresentazioni dell’uomo come martire o eroe. 

Nelle quattro sale in cui si dispiega la mostra è possibile rintracciare la storia recente di questa evoluzione iconografica: tra le formelle in bronzo della via crucis di Marcel Wolfers che rappresentano il corpo nudo martoriato di Cristo alle statue bronzee di Albert Hinrich Hussmann e Mathieu Molitor che rappresentano l’uomo come eroe vittorioso si nota come l’aspetto erotico e sensuale dei corpi maschili rimanga velato nella sete di potere o nel fervore religioso. 

Si passa alle foto di Wilhelm von Gloeden dei primi anni del XX secolo in cui per la prima volta dopo secoli gli uomini sembrano fotografati soltanto per la loro bellezza. Il paesaggio della Magna Grecia in cui è calato il corpo dell’uomo rende chiaro tuttavia che lo sdoganamento della figura maschile da sovrastrutture iconologiche, atte a nasconderne la pura ammirazione estetica, era nei primi decenni del XIX secolo ancora bloccato dagli strascichi dell’estetica neoclassica. 

Con Winckelmann il culto della bellezza maschile era infatti risorto ma in rapporto alla tradizione dell’arte greca che aveva come fulcro l’Apollo del Belvedere. È nelle foto degli anni Ottanta – cfr. The Italian di David Buckland del 1984 – che la figura maschile appare libera da questo tabù e risorge un’estetica priva di condizionamenti neoclassicisti. L’uomo e la sua bellezza in quanto tale diventano l’obiettivo puro delle foto di Will Mc Bride e di Jean-Marie Bottequin. I soggetti maschili delle loro foto sembrano purificate dalle simbologie iconografiche del passato e si nota la volontà di presentare la forma nella sua fenomenologia pura e contemporanea. 

Tra le figure di eroi, martiri e adoni della mostra emerge la tensione tra gli istinti primordiali di Eros e Thanatos, tra il desiderio erotico e l’istinto di morte, tra la voglia di comandare e quella di essere posseduti. Nelle opere dell’uomo rappresentato come guerriero o come vittima è impossibile non percepire la sensualità delle forme e in alcune opere che mostrano semplicemente la bellezza del suo corpo si percepisce invece la sua forza vitale. In questa dialettica di impulsi resta al visitatore la tensione di un viaggio nella storia moderna dell’immaginario maschile e un tuffo nell’estetica fotografica degli ultimi secoli. 

info: http://www.museum-dkm.de/

Eros in Erwartung der Ewigkeit (“Eros in attesa dell’eternità”)

Dal 26 marzo al 25 settembre 2022; 

Güntherstraße 13, Duisburg