Forte ripresa del mercato, a pochi mesi da Art Basel 2022 la fiera pubblica il report dell’anno precedente

Nonostante la pandemia, la fiera svizzera comunica, attraverso il rapporto The Art Market, risultati economici molto incoraggianti

Art Basel, a pochi mesi da Art Basel Svizzera 2022, ha presentato il rapporto annuale Art Market che indica una forte ripresa del mercato dell’arte nel 2021 Il rapporto Art Basel, The Art Market 2022, è stato pubblicato il 29 marzo ed esamina gli effetti della pandemia sui vari settori del mercato dell’arte riferendosi al 2021 e ai cambiamenti rispetto all’andamento precedente. Come ogni anno, dopo il report di Artprice, arriva anche l’analisi ormai alla sesta edizione realizzata da Art Basel, che ha esteso i suoi impegni, oltre alle fiere d’arte, a iniziative complementari.

Art Basel 2022 si svolgerà invece in Svizzera tra il 16 e il 19 giugno e raggiungerà moltissimi spettatori, un ritorno ai livelli della fiera prima della pandemia. Saranno presenti le migliori gallerie del mondo come Gagosian, Hauser & Wirth, Pace e David Zwirner, ma anche nuovi espositori con sede in Africa come Jahmek Contemporary Art di Luanda e OH Gallery di Dakar. Tra le novità anche la sezione Unlimited, con opere di grandi dimensioni; è prevista per giovedì 17 giugno la Unlimited Night.

L’analisi The Market 2022, diffusa dal colosso fieristico svizzero e UBS, è stata scritta dall’economista culturale Clare Mcrivela, fondatrice di Arts Economics, le informazioni presentate si basano sui dati raccolti forniti da rivenditori, case d’asta, collezionisti, fiere d’arte, banche dati d’arte e finanziarie, esperti del settore e altri coinvolti nel commercio d’arte. Cina, America e Francia hanno avuto un incremento molto rilevante, la Francia ha avuto un aumento nel mercato dell’arte del 50%, come mai negli ultimi 10 anni; segue la Cina con il 35% con vendite per 13.4 miliardi di dollari, leggermente avanti agli Stati Uniti che attestano una risalita del 33%.

Un caso che si discosta da questa tendenza resta il Regno Unito, a causa delle difficoltà degli ultimi due anni per la pandemia e l’uscita formale dall’Unione Europea: dopo due anni di calo nel 2019 e nel 2020, nel 2021 l’aumento è solo del 14% con vendite per 11.3 miliardi di dollari.

La più alta risalita è stata però attestata nei venditori tra i 5 e i 10 milioni di dollari, mentre i piccoli rivenditori hanno sofferto di più, soprattutto quelli con un flusso di affari minore ai 250.000 dollari. Riguardo il tipo di vendita, l’arte contemporanea ha primeggiato nel settore, con una percentuale del 55% del totale del ricavato, ovvero vendite per 6.7 miliardi di dollari; al secondo posto l’arte moderna, decisivo in questo caso il quadro di Picasso Femme Assise près d’une Fenetre del 1932, la più alta vendita dell’anno per 103.4 milioni di dollari.

Lo studio si occupa anche di due importanti fattori: il mercato online e gli NTF (Non Fungible Token). Le vendite online sono molto aumentate durante la pandemia raggiungendo 13.3 miliardi di dollari nel 2021: hanno rappresentato il 20% di quelle complessive del mercato dell’arte, più che raddoppiando la quota del 9% del 2019.

Nel 2021 inoltre gli NTF (Non-Fungible Token) sono definitivamente esplosi, ma solo il 6% dei dealers ha venduto attraverso NFT nel 2021. Tra i collezionisti HNW invece, l’88% pensa di comprare opere basate sul sistema NTF, mentre solo il 4% si dice non interessato. La spesa media in NFT di tutti i collezionisti nel 2021 è stata di 24000 dollari, di cui 9000 dollari sull’arte. Per quanto riguarda la previsione del 2022 non ci sono segnali che l’interesse riguardo gli NFT cali e anche la ripresa del mercato dell’arte sembra migliorare: rispetto al 2021, l’81% delle case d’arte si aspetta un incremento, mentre solo il 6% una diminuzione delle vendite. Riguardo i dealers il 62% prevede un incremento rispetto al 2021, il 27% che resti invariato, mentre solo l’11 prevede un peggioramento.

Dal 16 al 19 giugno, Messeplatz 10, Basel, Switzerland;

info: www.artbasel.com