Ultimi giorni per visitare l’esposizione “What Then”, dedicata all’artista Oraib Toukan al KW Institute di Berlino 

Il confine tra guardare e distogliere lo sguardo dalle immagini di violenza, l’artista e studiosa americana presenta la sua pratica di ricerca

I curatori Krist Gruijthuijsen e Léon Kruijswijk ci invitano alla scoperta della mostra What Then dell’artista e studiosa americana Oraib Toukan. La sua pratica di ricerca esplora il confine tra guardare e distogliere lo sguardo dalle immagini di violenza. Vengono presentati al KW Institute for Contemporary Art due nuovi film Via Dolorosa e Offing derivanti dalla ricerca impegnata dell’artista sul degrado delle immagini crudeli che scrutate o ignorate subiscono un passaggio ulteriore di decadenza.

Toukan esplora e trascende dal dare più o meno attenzione alle rappresentazioni fotografiche: l’artista rielabora materiali d’archivio in post-produzione e il profondo messaggio viene scovato, avvicinandosi in maniera tattile alla materia dell’immagine per mezzo del montaggio.Toukan lavora con fotografia, film, testi e discorsi per studiare la complessità della rappresentazione degli incontri con la violenza.

Oltre la sofferenza, c’è lo studio ravvicinato e fondamentale per scoprire la materia, confrontando immagini del banale con immagini dell’orribile oppure, rielaborando immagini d’archivio. L’artista gestisce i fotogrammi montandoli e usandoli come contenitori di significato che attraverso i pixel sfuocati definiscono l’indefinito. L’astrazione è la chiave per comprendere. La sua ricerca si chiede se attraverso l’estrema vicinanza alla concretezza della violenza (mediante il campionamento degli elementi che compongono una foto) si possa arrivare ad oltrepassare le rappresentazioni e farle diventare tangibili.

Portare quindi la conoscenza ad una svolta, fuori dalla cornice. Il titolo della mostra è preso in prestito dal verso del poeta palestinese Jabra Ibrahim, “What Then, What do we do with our Love” del 1974 e onora la condizione di essere distanti nello spazio e lontani nel tempo dalle calamità, le sue opere però abbandonano la tanto citata dicotomia di grido e indifferenza per tornare alla funzione di guardare.

Toukan propone altri punti di osservazione della violenza. A tal fine, esplorerà etnograficamente le rappresentazioni d’archivio provenienti da contesti colonizzati per rivendicare la rilevanza dell’esperienza palestinese in particolare, come un caso storico che lavora da tempo. I film presentati rivendicano ed esplorano iconografie indigene, interpretando l’effetto dell’impegno politico sul tipo di opere che si finisce per realizzare.

Inf: www.kw-berlin.de

Oraib Toukan
What Then
19 febbraio – 1 maggio 22

Articoli correlati