Enel accelera sulle rinnovabili, 210 miliardi di investimenti entro il 2030

Il Presidente Crisostomo: "Anticiperemo il nostro impegno per zero emissioni di 10 anni, dal 2050 al 2040, per emissioni dirette e indirette. Il valore creato dal gruppo per i consumatori si stima che porterà fino al 40% di riduzione della spesa energetica insieme a fino all’80% di riduzione dell’impronta carbonica entro il 2030"

Il Presidente Crisostomo: “Anticiperemo il nostro impegno per zero emissioni di 10 anni, dal 2050 al 2040, per emissioni dirette e indirette. Il valore creato dal gruppo per i consumatori si stima che porterà fino al 40% di riduzione della spesa energetica insieme a fino all’80% di riduzione dell’impronta carbonica entro il 2030. Questi sono i benefici della transizione energetica basata sull’elettrificazione dei consumi

Il Gruppo Enel mobiliterà investimenti fino a 210 miliardi entro il 2030, dei quali 170 di nostri investimenti propri e 40 investiti da parti terze. Questo è il nostro modo di dare sostegno concreto al processo di decarbonizzazione e all’elettrificazione dei consumi“. E’ quanto ha detto il Presidente di Enel Michele Crisostomo intervenendo a Dubai all’evento “On the road to Sustainable City” organizzato da Enel X al Padiglione Italia di Expo 2020.

“Le città sono – ha detto Crisostomo – sono cruciali perché oltre il 70% delle emissioni carboniche annuali e due terzi del consumo energetico globale provengono dalle città, e producono il 50% dei rifiuti globali. E per sostenere la decarbonizzazione della fornitura energetica anticiperemo il nostro impegno per zero emissioni di 10 anni, dal 2050 al 2040, per emissioni dirette e indirette. Il valore creato dal gruppo per i consumatori si stima che porterà fino al 40% di riduzione della spesa energetica insieme a fino all’80% di riduzione dell’impronta carbonica entro il 2030. Questi sono i benefici della transizione energetica basata sull’elettrificazione dei consumi“.

Questa possente accelerata di Enel sulle rinnovabili è un messaggio importante perché dà intanto una prima risposta alle ansie degli italiani gettati nello sconforto per la guerra e anche per i continui rincari delle bollette e di tutti i combustibili. Accelerare sulle rinnovabili significa infatti arrivare ad abbassare i costi dell’energia, e così mettere l’Italia al riparo, almeno in parte, dalle conseguenze della guerra in Ucraina riducendo per altro anche la dipendenza energetica dagli altri paesi, a cominciare dal gas russo.

Ci fa piacere vedere che in questo momento si coglie la strategicità per il Paese del fatto che accelerare sulle rinnovabili è l’unico modo concreto di breve termine per avere una efficienza energetica del Paese che possa tradursi anche, guardando in avanti, in una riduzione poi del costo dell’energia”, ha detto all’Ansa Crisostomo, spiegando che Enel “ha una strategia molto chiara da anni sul fatto che non solo la diversificazione è necessaria, ma è soprattutto funzionale alla transizione energetica” e registra “54 Gigawatt di capacità installata di fonti rinnovabili, che ci rende il primo operatore privato al mondo come capacità installata in termini di rinnovabili“.

Tutti i nuovi impianti di rinnovabili che costruiamo – ha proseguito Crisostomo – sono associati a un sistema di accumulo, e questo riduce l’esposizione geopolitica per Paesi con un’alta dipendenza dall’importazione energetica. Questa è una significativa conseguenza dello sviluppo delle rinnovabili, che sono stabili, competitive, hanno ridotto i loro costi e aumentato la loro efficienza. Il prossimo decennio sarà quello dell’elettrificazione dei consumi“.

Questa operazione di Enel creerà per i consumatori tagli fino al 40% della spesa energetica e fino all’80% di riduzione dell’impronta carbonica entro il 2030. Crisostomo ha anche fatto sapere che, per dare respiro agli approvvigionamenti energetici, “Porto Empedocle è pronto e disponibile da subito” per la costruzione di un rigassificatore, impianto fondamentale per le nuove importazioni di gas . “E’ un sito – ha detto il Presidente di Enel – su cui c’è un’autorizzazione ormai piena”, spiegando che “certamente un numero maggiore di rigassificatori è funzionale alla transizione energetica” dell’Italia.

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