Ricerca, metodo e promozione le parole chiave della Quadriennale diretta da Tosatti, democratica e interconnessa

È stata presentata il 7 marzo in Conferenza stampa de La Quadriennale, che si propone di essere uno strumento di indagine sull'arte italiana

Nella cornice dell’Acquario Romano in piazza Manfredo Fanti 47 è stata presentata il 7 marzo in Conferenza stampa la nuova programmazione 2022 – 2024 de La Quadriennale che quest’anno compie 95 anni. La Fondazione nasce infatti nel 1927 con l’idea di accentrare in Roma la migliore produzione dell’arte figurativa nazionale, lasciando alla Biennale di Venezia lo svolgimento di manifestazioni internazionali. Dopo diversi anni di inattività per mancanza di fondi, la Quadriennale dal 2016 ha ripreso la sua attività sotto la guida di Franco Bernabè per la sua XVI edizione, mentre per la XVII Edizione si presenta al pubblico con un cda rinnovato con presidente Umberto Croppi (nominato nel 2019 succedendo a Franco Bernabè).

La Direzione Artistica per la prossima edizione è stata affidata a Gian Maria Tosatti, una nomina che ha fatto discutere e che arriva dopo la proclamazione di Tosatti come unico rappresentante del Padiglione Italia per il 2022.

Presenti in conferenza stampa Umberto Croppi, Presidente La Quadriennale di Roma, Gian Maria Tosatti, Direttore artistico La Quadriennale di Roma e Remo Tagliacozzo, nuovo amministratore unico dell’Acquario Romano. Assente invece Assunta Porciani, Responsabile Archivio Biblioteca La Quadriennale di Roma

L’INTERVENTO DI UMBERTO CROPPI: I RINGRAZIAMENTI E LE POLEMICHE SULLA NOMINA DI TOSATTI

Umberto Croppi è il primo a parlare con una serie di ringraziamenti all’Assessore Miguel Gotor, al Ministro Dario Franceschini e al Ministro Bonisoli, presente in sala. «è grazie a Franceschini e a Bonisoli – spiega Croppi – che la Quadriennale è stata rimessa in carreggiata ed è stata affidata al Cda e allo staff di competenza per dare alla manifestazione una nuova vita. Jas Gawronski, presente in sala, è stato presidente per breve periodo e senza risorse ma la sua tenacia ha fatto sì che lo spirito della Quadriennale venisse alimentato. Ringrazio anche – continua – la Ministra è Fabiana Dadone, rappresentata dal suo coordinatore Paolo Vicchiarello. Grazie al sostegno della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali  arriveranno 600.000 euro di finanziamento che copriranno quasi due anni delle attività. Questo anniversario è un po’ atipico, sono i 95 anni della Quadriennale ma si inserisce nell’arco dei 150 anni di Roma capitale». I ringraziamenti di Croppi coinvolgono poi le collaborazioni, in particolare quella editoriale con la Treccani e il Ministero degli esteri, come partner importante nell’edizione passata e per le iniziative future».

Prima di passare la parola a Tosatti, Croppi spende due parole in merito alle polemiche che hanno accompagnato la nomina dell’artista alla Direzione artistica della Quadriennale: «Le polemiche – dice – sono segno di vitalità, sono addirittura felice che ci siano state. Del resto nella Quadriennale le polemiche in passato erano pane quotidiano, magari erano polemiche più nobili ma fanno comunque parte di un corpo vivo. La funzione e il ruolo di Gian Maria, sono stati a lungo analizzati – spiega Croppi – è stato scelto da una commissione che ha scavato fino in fondo nelle candidature». La Fondazione, infatti, non ha nel suo organico la figura del Direttore artistico, che è stata introdotta dallo scorso Cda con Sarah Cosulich. L’esposzione della Quadriennale non ha infatti un profilo definito ma viene decisa di volta in volta dai Cda. «Perché un artista? – aggiunge Croppi – non ci sono albi professionali limitanti in questo settore ma vorrei ricordare che c’era l’dea di riportare gli artisti nel cuore della quadriennale. La Quadriennale nacque grazie a un artista, Cipriano Efisio Oppo, quindi la presenza di un artista non è né stravagante né contraddittoria. Tra i 53 candidati Gian Maria aveva tutte le caratteristiche oltre al valore di essere artista».

GIAN MARIA TOSATTI: «LA CULTURA è L’UNICO STRUMENTO IN GRADO DI COMBATTERE UNA GUERRA»

Il discorso di Gian Maria Tosatti inizia dalla situazione politica attuale, con uno sguardo verso il conflitto mondiale davanti al quale ci troviamo: «In questi giorni – esordisce Tosatti – penso spesso al senso di quello che facciamo noi che ci occupiamo di cultura in un periodo di guerra. Sto preparando la mia opera in Biennale, dove non ci saranno né il Padiglione Ucraino né quello Russo: un’evidenza assai grave. Stiamo vedendo fotografie terribili a cui non eravamo più abituati ma penso che la cultura sia l’unico strumento capace di combattere e addirittura prevenire una guerra. Anche solo il concetto di guerra ci sembra ingiustificabile. Il portavoce di Putin ha detto : c’è chi sostiene il Presidente e poi ci sono accesi dibattiti tra chi si occupa di cultura. Chi fa cultura cioè è per loro il nemico, lo è sempre stato. Ma la cultura è invece in grado di codificare la realtà, di concepire il concetto di divergenza di visione che fa sì che possa esistere la democrazia e il valore che c’è dietro. Continuare a fare il nostro lavoro è quantomai necessario»

In periodi bui come quello che stiamo attraversando è fondamentale porci la domanda su qual è il ruolo della cultura e dei principali attori del mondo dell’arte. «Il fatto che ci siano istituzione – asserisce Tosatti – che assolvano il loro compito è importante. La Quadriennale per molti è una mostra, ma la mostra in realtà è solo un prodotto della Quadriennale. La Quadriennale è molto di più, porta avanti un lavoro di ricerca e promozione internazionale per l’arte Italiana, è una specie di cervello che riflette sull’arte. Per riflettere bisogna nutrire questo cervello ed è importante avere metodo».

TOSATTI: RICERCA E PROMOZIONE PER COMPRENDERE E DIFFONDERE L’ARTE ITALIANA DEL XXI SECOLO

Dalla riflessione sull’importanza di mettere a sistema l’arte italiana del XXI secolo parte da un’amara considerazione piuttosto veritiera su quelli che sono stati gli studi e la critica sul tema nell’ultimo ventennio: «Mentre iniziavo il mio lavoro in Quadriennale – racconta Tosatti – mi sono trovato a parlare con diversi curatori internazionali che mi dicevano che l’arte Italiana non viene percepita all’estero, quello che arriva ancora oggi sull’arte italiana è l’Arte Povera. Che è successo nel XXI secolo? secondo me è stato un periodo d’oro per l’arte ma gli artisti sembrano muti e non abbiamo saputo raccontarli». Un’affermazione perentoria che apre gli occhi di tutti coloro che lavorano nel mondo dell’arte e che sanno bene quanto fertile sia stato l’ultimo decennio che ha visto crescere e affermarsi sul nostro territorio artisti di grandissima qualità, nuove tecniche di sperimentazione e linguaggi degni del panorama internazionale.

In questo senso il progetto di Tosatti propone di fornire un ambizioso metodo vero e proprio per colmare le lacune che ci siamo portati dietro in questi anni.

«L’elemento innovativo – spiega Tosatti – è un metodo molto preciso. Non è episodico ma tutto farà parte di un organismo interconnesso. Gli elementi sono legati tra loro e forniscono una lettura sull’arte italiana. Ricerca e promozione sono i due assi nodali. La promozione ci serve per renderle l’arte leggibile. Il pubblico deve poterci comprendere: che stanno dicendo gli artisti? A volte può sembrare che gli artisti tacciano, ma non è vero. Manca un lavoro sistematico di lettura sull’arte, una letteratura e c’è questo provoca un problema di lettura dell’arte italiana anche all’estero. ll metodo scientifico guiderà la nostra Quadriennale».

La manifestazione, infatti, è diretta da Tosatti ma conta su 22 curatori che stanno lavorando per implementare il lavoro di indagine e ricerca. «Non è la Quadriennale di Gian Maria – precisa Tosatti – ma è una squadra che porta a essere questa istituzione quello che deve essere».

I PROGETTI

Campo d’indagine sull’arte italiana:

Costruzione di un programma capillare di 300 studio visit. Panorama, questo il titolo, consiste in studio visit critici gestiti da curatori in tutta Italia (con una copertura uguale tra nord sud e centro). Panorama proporrà ogni giorno un testo critico, uno sguardo lucido sulla produzione su un artista e cosa sta facendo in questo specifico momento.

Tracciamento dei rilievi:

Quali fenomeni stanno in prima linea e quali sullo sfondo? «Per fare questo – spiega Tosatti – abbiamo creato Quaderni d’arte italiana, una rivista trimestrale in doppia lingua in sinergia con la Treccani, spazio di riflessione sui fenomeni dell’arte italiana. La stiamo finendo in questi giorni, il primo numero è quello di Marzo ed è sull’Italia».

Costruzione di un network universitario per la ricerca e una porta aperta per chiunque voglia partecipare

Il progetto comprende la raccolta di tesi e approfondimenti sull’arte italiana sull’arte italiana del XXI secolo che fino ad ora non ci sono stati. Incentivare fonti, vista la mancanza di fonti scientifiche sul tema. «Quindi – spiega Tosatti – incentiveremo chi sta collaborando con noi, come la prof.ssa Raffaella Perna, facendo sì che si creino seminari con professori e studenti. Cercheremo di mettere in contatto gli studenti e pubblicheremo le migliori tesi che verranno prodotte dagli atenei».

L’iniziativa non ha l’intento di essere un’operazione chiusa: «Non vogliamo essere un’istituzione blindata, quindi ognuno dei progetti ha una “porta aperta” strumento informale attraverso cui chiunque può proporci delle cose. Nel programma Panorama, per esempio, ho coinvolto dei professionisti ma ci possono essere giovani critici che vogliono proporsi per essere osservatori. Sul sito Quadriennale c’è un pulsante dove si potrà proporre un testo e un focus su un artista».

All’interno del progetto verrà inoltre lanciata una borsa di studio sull’arte del XXI secolo. «Mentre aspettiamo che si muovano le macchine dell’università – dice Tosatti –Quadriennale si muove per candidare un ricercatore che per un anno verrà retribuito per fare ricerca su elementi interessanti sugli ultimi 20 anni».

Arte digitale

Una sezione a sé viene dedicata all’arte digitale, un linguaggio che si aggiunge con dignità di categoria agli altri linguaggi dell’arte. «Anche in questo caso – dice Tosatti – facciamo un duplice lavoro: lo studiamo bene (anche qui è prevista una borsa di studio) e cerchiamo di aiutare gli artisti a utilizzare nuovi strumenti (abbiamo avviato relazioni con chi può sostenere dal punto di vista tecnologico gli artisti)». Coordinatore di questa sezione è Valentino Catricalà, specializzato nell’analisi del rapporto degli artisti con le tecnologie e con i media.

Programma espositivo

Last but not least, il programma di mostre che non sarà episodico ma sarà un programma mensile. «Le mostre – spiega Tosatti – saranno approfondimento, con saggi critici commissionati a curatori italiani e stranieri e poche opere di pochi artisti (1-3)». Si tratterà di mostre in spazi piccoli e in questo caso verrà data attenzione agli artisti giovanissimi».

Arte italiana a 365 gradi

La sezione prevede di porsi come un annuario critico. Tre persone incaricate recupereranno le fonti critiche pubblicate nell’arco dell’anno. Tutto ciò che è critico – dice Tosatti – viene estratto, analizzato e ordinato in un indice alfabetico. Un grande mare magnum di eventi e notazioni. Navigato da sei saggi scritti da sei critici che creeranno un orientamento in questo mare magnum per avere uno sguardo leggibile su tutto. Anche qui c’è una porta aperta. Curatori e critici possono mandarci la loro rassegna stampa critica».

Festival di parole

A settembre è in programma un festival che consisterà in un momento di confronto su temi affrontati dalla Quadriennale nei mesi precedenti: «Inviteremo personaggi italiani di diverse professionalità a parlare. La Quadriennale deve essere una struttura dialettica».

Storie del XXI secolo, amici de la quadriennale

Un gruppo di persone che fanno parte di una community non più determinato da elementi contributivi “di classe” ma per creare una vera comunità. «Abbiamo abbassato – spiega Tosatti – le quote a un livello accessibile per under 35 e over 35 (150/250 all’anno) e poi a crescere. Che vi diamo in cambio? U corso di formazione sull’arte del XXI secolo, un corso annuale. Coordinato da Ludovico Pratesi con 9 lezioni frontali sui fenomeni emersi e sul loro ordine e au altre 9 lezioni che saranno visite a collezioni, studi d’artista ecc».

Questo è per il momento il progetto di Tosatti, anche se in cantiere ci sono altre iniziative che verranno illustrate al pubblico nel corso dei prossimi mesi. Un accenno finale viene fatto da Umberto Croppi in chiusura della Conferenza stampa sull’Arsenale Clementino, già da tempo oggetto di lavori di riqualificazione allo scopo di tramutarlo in uno spazio culturale e sede della Fondazione. Rallentati dal covid, Croppi lascia intendere che l’inaugurazione dello spazio è ancora lontana:«I lavori strutturali sono stati eseguiti, i tempi di realizzazione sono indefiniti ma contiamo che adesso si riprenda l’iter»

Info: www.quadriennalediroma.org