Nel contesto della Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma è stato presentato il 14 febbraio il progetto del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia del 2022, curato da Eugenio Viola e che vedrà Gian Maria Tosatti come protagonista assoluto in rappresentanza del BelPaese. Presenti in conferenza Dario Franceschini, Ministro della Cultura, Roberto Cicutto, Presidente de La Biennale di Venezia, Onofrio Cutaia, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura Commissario del Padiglione Italia, Eugenio Viola, Curatore del Padiglione Italia e Gian Maria Tosatti.
Storia della notte e destino delle comete, questo il titolo del progetto che si preannuncia come una sintassi teatrale suddivisa in due atti.
«Un progetto natura immersiva – ha affermato Cutaia – che ci ha lasciato subito molto sorpresi e che riflette l’idea di rimando di lavoro tra Gian Maria Tosatti ed Eugenio Viola, in una collaborazione tra due personalità tra le più interessanti in Italia, Viola, grande curatore che dirige il MAMBO di Bogotà e l’opera di Gian Maria che parla da sé, si struttura in azioni spesso complesse». Si tratta di un progetto ambizioso reso possibile nel suo sviluppo dal concorso di risorse finanziarie pubbliche e private. Risorse importanti, si parla di 600.000 euro più 1 milione e 450 da fonti private per un’opera complessa e strutturata.
«Avrei voluto fare un film con questo titolo – ha commentato Cicutto – è un viaggio che racconta una storia sottointendendo un rapporto possibile tra convivenze anche strampalate ma tutte segnale di un messaggio positivo, di pace, nel contesto in cui viviamo».
E il messaggio arriva dalle profondità di una serie di riflessioni condivise tra curatore e artista che hanno portato alla realizzazione di un progetto che si interroga sull’uomo, sull’arte ma che si rapporta con temi attuali come l’ecologia e l’ambiente. «Un lavoro teatrale – ribadisce Eugenio Viola – che ha un crescendo quasi rossiniano con un’epifania. La parte conclusiva è racchiusa nella storia della notte che prepara a una visione finale, quella del destino delle comete e annuncia una visione catartica che propone uno sguardo propositivo sul presente. Noi crediamo che l’ottimismo sia un’obbligazione morale».
Senza prendere una posizione precisa, il progetto supera il concetto di arte totale e si propone di stimolare nel visitatore l’esigenza di porsi delle domande.
A confermarlo l’intervento di Tosatti che inizia raccontando una storia personale, ma arriva diretto a spiegare il tema del Padiglione e le problematiche su cui si interroga: «Qualche settimana fa sono stato invitato da alcuni amici, i Motus, a teatro a vedere Tutto Brucia, tratto dalle Troiane di Euripide. Mi sono trovato catapultato nella realtà, nel presente. Quando la nostra civiltà è stata frammentata e svenduta? La storia della nostra civiltà – aggiunge – racconta di una sconfitta, abbiamo perduto con noi stessi, l’arte è uno specchio crudele. Siamo ancora impegnati nelle piccolezze dell’umano, non ci muoviamo mai, non ci stiamo evolvendo e questa è la guerra che abbiamo perduto».
Presente in conferenza anche Dario Franceschini che ha sottolineato l’importanza di investire sui giovani talenti e sul presente: «Il tema generale scelto dalla curatrice Cecilia Alemani è in sintonia con la realtà storica che stiamo vivendo in questo nostro presente, come lo sarà anche il padiglione Italia».