Crazy al Chiostro del Bramante, il curatore Danilo Eccher ci spiega perché la follia è POP

La follia è protagonista nella nuova mostra collettiva Crazy che prende possesso del Chiostro del Bramante per l'intero 2022

La pazzia, come l’arte, rifiuta schemi prestabiliti, fugge da ogni rigido inquadramento, si ribella alle costrizioni, così anche Crazy, il progetto organizzato dal Chiostro del Bramante a Roma e a disposizione del pubblico fino all’8 gennaio 2023. La follia è senza limite e infatti la scelta di allestimento del Chiostro del Bramante lascia che l’arte invada fisicamente ogni spazio, dalle scale, alle facciate fino ad arrivare al bookshop. Niente è come sembra e le opere prendono possesso dello spazio trasportando il visitatore in una dimensione illogica e volutamente priva di punti di riferimento. 

Un’esposizione coraggiosa che punta alla definizione di un’inedita esperienza espositiva, lontana dai canoni che l’istituzione romana ha fatto sua negli ultimi progetti realizzati prima e dopo la fase pandemica. Abbiamo parlato con il curatore di Crazy, Danilo Eccher, che ci ha spiegato quale sia stata la visione che ha portato alla realizzazione del progetto.

In una collettiva così monumentale si accostano tante personalità artistiche differenti e percorsi distanti l’uno dall’altro, cosa accomuna tutti i lavori presenti in Crazy ?

«Il tema della follia è ricorrente propio perché è un tema liquido. Follia in realtà è tutto. Nessuno di noi è immune da questo. La mostra nasce proprio da questa ricerca, la ricerca di questa terra di nessuno, di questo limbo, di questa malattia che è la creatività. Dall’elemento più complesso di dolore fino all’elemento più complesso di gioia e espansione. Dopo due anni di pandemia abbiamo ritenuto opportuno tralasciare la parentesi più dolorosa e  concentrarci su quell’area più leggere che è all’interno del concetto di follia, più legato alla gioia».

La follia è un concetto a cui nessuno è estraneo e la mostra infatti si presenta come un’iniziativa inclusiva. In che modo Crazy si apre ai visitatori?

«Sono anni che mi occupo del tema dell’inclusività del pubblico nelle mostre che organizzo. L’obiettivo è dimostrare che è possibile realizzare esposizioni popolari, teatrali di livello anche rischiando attraverso l’elemento della spettacolarizzazione, conservando comunque un’alta qualità del prodotto finito. Questo è il significato più forte. È necessario procedere generando livelli di significato molto complessi che siano in gradi di soddisfare sia uno sguardo superficiale ma che poi possano essere via via sempre più approfonditi».

Come crede che il pubblico reagirà a Crazy?

«Questa non è una mostra, è un viaggio nei territori della follia, un viaggio in cui ogni visitatore è protagonista. Se si attraversa il labirinto di Fontana come il corridoio di Gianni Colombo si trova in una posizione in cui è la propria sensibilità ad essere messa alla prova. Mi aspetto che il pubblica esca avendo provato dei sentimenti intensi».

Gli artisti partecipanti al nuovo progetto del Chiostro del Bramante sono: Carlos Amorales, Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter, Massimo Bartolini, Gianni Colombo, Petah Coyne, Ian Davenport, Janet Echelman, Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young, Lucio Fontana, Anne Hardy, Thomas Hirschhorn, Alfredo Jaar, Alfredo Pirri, Gianni Politi, Tobias Rehberger, Anri Sala, Yinka Shonibare CBE, Sissi, Max Streicher, Pascale Marthine Tayou, Sun Yuan & Peng Yu

Info: https://www.chiostrodelbramante.it

Crazy, a cura di Danilo Eccher

19 febbraio 2022 – 8 gennaio 2023

Chiostro del Bramante

Arco della Pace, 5, Roma