L’arte ironica e provocatoria di Giulio Alvigini allo Spazio Amato di Milano

Milano

Make Italian Art Great Again, recita lo slogan ideato da Giulio Alvigini, poi diventato iconico titolo del progetto fondato dall’artista sul social network Instagram, con un esplicito richiamo al motto della campagna elettorale portata avanti da Donald Trump nel 2016. Provocatorio a dir poco, il giovane artista di Tortona, classe 1995, ha saputo catalizzare su di se l’attenzione di tutto l’art sistem italiano, troppo spesso abituato a meccanismi di reverenza e finta cortesia che l’artista si è ben guardato di rispettare. Vecchia conoscenza di Inside Art Giulio Alvigini che ha realizzato la cover del Focus dedicato alla figura dell’artista e al modo in cui il mondo guarda a questo anticonvenzionale mestiere nel numero 121 della rivista.

Cover del focus per il numero 124 di Insideart by Giulio Alvigini

Dopo due anni di riflettori puntati Giulio Alvigini è pronto per una nuova esposizione che inaugura domani, mercoledì 16 febbraio 2022, nel milanese Spazio Amato, in via Vallarsa 20. Volevo fare una mostra, questo è il titolo dell’iniziativa, che vede per la prima volta l’artista protagonista di un’esposizione nella città meneghina. 

Il luogo che oggi ospita l’ambiente espositivo ha vissuto molte vite; nasce come rifugio antiaereo per poi trasformarsi nello studio dell’artista Massimo Uberti che lo lascia in seguito a Giorgio Bernasconi. È proprio lui che decide di trasformare l’ex rifugio non solo in un luogo di lavoro ma anche una vetrina per progetti indipendenti ed emergenti che per celebrare il predecessore di Bernasconi prende il nome di Spazio Amato, come l’opera al neon presentata nel 2020 al festival d’arte contemporanea toscano Hypermaremma.

Giulio Alvigini

L’attività espositiva di Spazio amato nasce per dare voce e nuove occasioni ai giovani artisti emergenti del panorama attuale, sempre impegnati nella ricerca di luoghi utili dove poter esporre i risultato del proprio lavoro. Rimane quindi coerente con la ricerca portata avanti da Giulio Alvigini che ironizza, attraverso l’estetica del meme, sulle dinamiche sociali del mondo dell’arte e sul costante senso di fallimento del giovane artista italiano semplice. Una lotta quotidiana che non esime anche il protagonista in questione, che anzi si fa alfiere di una generazione di artisti in difficoltà. La realtà digitale e la velocità cui viaggiano i contenuti social permettono l’acquisizione di uno straordinario numero di seguaci, esattamente come successo ad Alvigini, ma che difficilmente poi è possibile tradurre in un pubblico reale, riflettendosi di conseguenza nella difficoltà di trovare spazi di espressione in concrete occasioni espositive.

Giulio Alvigini

Alvigini continua imperterrito nella sua personale battaglia contro il sistema dell’arte che viene da lui spogliato del suo lungo abito patinato, ponendo alla luce del sole tutte le sue debolezze e tutti i suoi paradossi. Siamo di fronte a un mondo stretto sempre più nella morsa del meccanismo economico post capitalista ed è proprio di questo che l’artista vuole denunciare la lascivia, senza però perdere la sua inconfondibile ironia che sarebbe un fatale errore scambiare per superficiale leggerezza.

Info: https://mailchi.mp/6bd4a474bf13/spazio-amato-rsvp

Giulio Alvigini, Volevo fare una mostra

Spazio Amato, Via Mallarsa 20, Milano

16 febbraio – 5 marzo 2022