Dopo un fisiologico principio letargico anche uno dei poli più effervescenti della Capitale comincia a risvegliarsi, dando l’avvio a una nuova stagione espositiva. Per Pastificio Cerere comincia ufficialmente il 2022 con la prima esibizione dell’anno presentata negli spazi della fondazione con sede nell’ex stabilimento industriale di San Lorenzo. È Sara Basta la protagonista della nuova iniziativa, con la sua personale dal titolo La prima madre, inaugurata giovedì 27 gennaio e che rimarrà disponibile per i visitatori fino al 6 marzo di quest’anno.
L’esposizione prende corpo negli spazi del silos e nel sotterraneo del mulino della Fondazione. Un luogo dall’atmosfera intima che diventa perfetto contenitore di un’altrettanto sensibile riflessione inerente l’esperienza personale dell’artista e del suo bagaglio familiare.
Nell’esposizione curata da Cecilia Canziani e Costanza Meli, Sara Basta presenta un corpus di opere realizzate negli ultimi due anni che restituisce una mappa emozionale disegnata nel tempo dall’artista: a partire da quello presente, vissuto e scomposto nella sua ripetitività, fino al tempo del ricordo, della ricerca nella memoria familiare e alla relazione ciclica tra nascita e morte.
L’ultima fatica di Sara Basta si concentra sulla suddetta tematica dando margine anche allo spettro di interessi che fanno da sempre riferimento ai sui territori d’indagine: la madre, la casa, la cura, il corpo dell’artista come sede e manifestazione di fisicità ed emotività. In particolare la dimensione domestica è quella che più si fa centrale nell’esperienza dell’alterata quotidianità vissuta durante i periodi di quarantena. Come in una crisalide ci si è trovati ad arrestare ogni genere di flusso, per immergersi in un’alienante ciclicità che non ha potuto evitare un riemergere della memoria.
Il percorso espositivo ha inizio con una serie di autoritratti ad acquarello, realizzati ad occhi chiusi durante il lockdown, una parentesi temporale che avvolge i giorni dell’artista nell’insistenza di un gesto nel tentativo di affermare la realtà fisica dell’immagine. Questa dialettica intima tra presenza e assenza si articola nella mostra attraverso le figure della maschera e del fantasma che trasformano la memoria in qualcosa di contingente, attraverso il gioco o la documentazione.
In un’opera in stoffa il ricamo centrale delinea la sagoma dei capelli della madre dell’artista, mentre un’installazione sonora ne diffonde la voce flebile che ripete «volevo registrare lo sgretolarsi della sua lingua mentre contemporaneamente la lingua di mio figlio si costruiva».
Le opere di Sara Basta nascono da ricerche collettive e dalla creazione di piccole comunità temporanee tra persone che condividono narrazioni. Attraverso la convivenza e un agire comune, l’artista mette in discussione gerarchie e ruoli che in tali contesti vanno autonomamente a svilupparsi ma che vengono in questo caso sovvertiti e distorti. La dimora domestica diventa palcoscenico dello sviluppo dei legami che si intrecciano grazie allo strumento della lingua, indispensabile chiave nella costituzione delle relazioni umane.
Info: https://www.pastificiocerere.it
Sara Basta, La prima madre, a cura di Cecilia Canziani e Costanza Meli
27 gennaio 2022 – 6 marzo 2022
Pastificio Cerere, Via degli Ausoni, 7, Roma