L’Amazzonia raccontata dagli occhi di Sebastião Salgado. La grande esposizione al Museo MAXXI di Roma

Roma

Meraviglia e fragilità. Queste sono le sensazioni che si provano nel trovarsi al cospetto della produzione di Sebastião Salgado che fino al 13 febbraio 2022 sarà esposta nelle sale del museo MAXXI di Roma. Un viaggio completamente immersivo in cui è impossibile non rimanere estasiati dalla bellezza degli scatti che immortalano una realtà vergine e lontana, che vive nel nostro immaginario esotico, dall’anima ancestrale, temibile e allo tempo attraente come poco altro. 

Una mostra tra natura e comunità

Quello di Sebastião Salgado è un reportage ad ampio respiro in cui viene descritto non solo uno scenario naturale incredibilmente incontaminato, in cui la traccia dell’uomo non sembra essere ancora riuscita a farsi largo, ma un mondo a tratti essenziale e a tratti complesso. Una visione monumentale che si trasforma progressivamente in un grido d’allarme, un invito per il pubblico a riflettere sulle inevitabili sorti in cui lo scenario naturale del nostro pianeta sembra essere destinato a incorrere senza un repentino cambio di rotta.

L’esposizione al MAXXI di Roma è un sunto di sette anni anni di esperienze umane, che hanno visto il fotografo di origine brasiliana impegnato in spedizione sui fiumi e nelle foreste impenetrabili della regione dell’Amazzonia ma soprattutto dei contatti che l’autore intreccia con gli abitanti del posto, indigeni, guardiani silenti della regione. I ritratti che il fotografo scatta raccontano gli sguardi di una comunità viva, impegnata nella conservazione delle tradizioni secolari che le appartengono e che trovano tutte il loro fulcro nel rispetto e nella protezione del luogo che li ospita. 

© Sebastião SALGADO

La visione e l’allestimento

La curatela e il progetto di allestimento dell’esposizione al MAXXI sono guidati da Lélia Wanick Salgado, compagna di vita del fotografo, che interviene nel museo romano votato all’arte contemporanea con un intento preciso: dare corpo all’espressione visiva di un’idea. «Sin dal momento della sua ideazione, attraverso la mostra Amazônia volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa che nella quotidianità delle popolazioni native. – Commenta la curatrice – Oltre alle immagini, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, la mostra si sviluppa in spazi che ricordano le ocas, tipiche abitazioni indigene, evocando in modo vivido i piccoli e isolati insediamenti umani nel cuore della giungla» 

Le fotografie di Sebastião Salgado rimangono sospese nelle sale, esposte nella penombra dell’ambiente circostante, vengono illuminate direttamente dalle fonti luminose del museo che investono le immagini naturalistiche come raggi solari. Il concepimento della mostra vede le immagini della foresta amazzonica contornare un gruppo di scatti più centrali che ritraggono la vita domestica degli indigeni richiamando simbolicamente quella antica protezione che la foresta rappresenta per le comunità che la abitano. Lo sguardo del visitatore si perde in un dedalo fotografico che viene accompagnato dall’opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887 – 1959). Le note del poema sinfonico Erosão (Origem do Rio Amazonas), insieme al paesaggio sonoro creato dal Jean-Michel Jarre che imbriglia il canto degli uccelli e il fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne, contribuiscono ad accrescere ancora l’illusione che vede il pubblico trasportato altrove, in una dimensione intima e profonda, caratterizzata da un alone di magia. 

L’esposizione è stata realizzata dal MAXXI, in collaborazione con la casa editrice Contrasto, responsabile della produzione del volume che raccoglie tutte le immagini delle 48 spedizioni di Salgado. Roberto Koch, editore di Contrasto commenta l’esperienza dell’esposizione con queste parole: «Seguendo il filo delle immagini, magistralmente disposte nello spazio dalla cura di Lélia Wanick, impariamo a conoscere il cuore verde e prezioso del nostro pianeta e a capire come dobbiamo preservarlo. Con Amazônia Salgado rinnova la tradizione della grande fotografia di impianto umanista che, tra documentazione e interpretazione, ci mostra come nella storia non esistano sogni solitari»

© Sebastião SALGADO

Info: https://www.maxxi.art/events/sebastiao-salgado/

Amazônia, Sebastião Salgado, a cura di Lélia Wanick Salgado

1 ottobre 2021 – 13 febbraio 2022

MAXXI, Via Guido Reni, 4a