Pietro Ruffo alla Biblioteca Apostolica Vaticana: mappe geografiche che raccontano il meticoloso viaggio dell’uomo

Città del Vaticano

L’apertura della Biblioteca Apostolica Vaticana all’arte contemporanea rappresenta un importante segno di inclusione da parte della Santa Sede che inaugura in presenza di Papa Francesco una nuova Sala espositiva che, come afferma il cardinale bibliotecario Josè Tolentino de Mendoća, ha la funzione di sostenere «la cultura dell’incontro». La magnifica sala che affaccia sul Cortile del Belvedere incarna la volontà dell’istituzione ecclesiastica di rimarcare la presenza della Chiesa come sostenitrice della cultura e delle belle arti, come da sempre è stato. Lo spazio in questione apre le sue porte per accogliere l’esposizione dell’artista romano Pietro Ruffo (1978). 
Tutti. Umanità in cammino. È Questo il titolo dell’esposizione che vede messe in mostra le mappe geografiche realizzate dall’artista, allestite nello spazio insieme ai curatori Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo e Delio Vania Proverbio. Il dialogo tra la collezione Vaticana e le mappe di Ruffo mette in risalto la concezione mistica della geografia che lo stesso artista tiene a rimarcare nella costituzione di opere che non si legano necessariamente al dato reale, viaggiano attraverso i simboli del folklore e della mitologia, non tanto per narrare il viaggio terreno dell’uomo, quanto per raccontarne l’itinerario spirituale.

Durante gli anni di ricerca il tema del viaggio si trasforma nel tempo: le vie che Ruffo sceglie per scandagliare questo territorio sono molteplici. La testimonianza più efficace di questo perpetuo e inarrestabile sogno dinamico della nostra specie è la carta geografica. Ruffo riproduce e rielabora questi strumenti in cui una realtà già deformata, non perfettamente adiacente alla tangibile realtà, si rinnova e questi diventano così una guida per orientarsi non solo nel mondo del visibile ma quello del pensiero e della storia, dell’uomo e del mondo.

La Biblioteca Apostolica Vaticana accoglie esempi di cartografia terreste e celeste realizzate da Ruffo a cui vengono associati tre tesori appartenenti alla collezione pontificia. Tutti. Umanità in cammino presenta, inoltre, al pubblico una nuova installazione site specific nella Sala Barberini che rimane coerente con la tematica della migrazione e del viaggio già anticipata dalle mappe. In questo caso l’operazione ha previsto il riempimento di librerie in legno del XVII secolo con dei rotoli di stampe botaniche prodotte dall’artista in modo da trasformare lo spazio in una foresta ideale nel quale perdersi e ritrovarsi.

La carta è da sempre il medium favorito di Ruffo: questa ancora una volta testimonia il lascito della sua formazione di progettista e disegnatore. Nelle sue produzioni l’amore per questo materiale non lascia dubbio: sulla fibrosa superficie di cellulosa, l’artista plasma il suo codice di immagini che risalgono alla passione per l’antropologia e sopratutto per la storia dell’uomo e del suo impatto sul mondo. Proprio questo interesse lo ha spinto a cimentarsi nello studio dei fenomeni migratori. Questo rappresenta una delle grandi fatiche che l’umanità sta portando avanti nel nostro tempo, ma che da sempre rappresenta parte integrante della natura animale racchiusa nel DNA della nostra specie.

L’arte si permette la licenza di proiettare quello che la storia e la cronaca cela. Viene ribaltato il senso monofocale che rende possibile leggere il mondo da una sola prospettiva e ne proietta verso di noi le mille sfaccettature. L’arte insinua nello spettatore l’idea che tutto può e deve essere riletto con altri occhi e Pietro Ruffo si pone sulle spalle il peso della narrazione dimostrando di saperlo trasportare con grazia.

Tutti. Umanità in cammino. Biblioteca Apostolica Vaticana –  5 novembre 2021/25 febbraio 2022