Renzo Piano firma la realizzazione del Ges-2 House of Culture, nuova sede della V-A-C Foundation a Mosca

Mosca

Il freddo vento tagliente e il vento che investono la città di Mosca sembrano placarsi in occasione dell’apertura della nuova sede della V-A-C Foundation, la Ges-2 House of Culture. Una luce pallida ma viva attraversa le pareti della struttura ideata dall’architetto italiano Renzo Piano che già nella fasi di progettazione si impegna per  dare vita a una struttura capace di imbrigliare l’energia del sole e dare vita ad una vera propria cattedrale di luce, tra i grigi palazzi della capitale russa. 

La struttura che ospita oggi la nuova sede della V-A-C Foundation appare con un nuovo volto: l’edificio nasce come centrale elettrica nel 1907, nel cuore della città, per sostenere il fabbisogno energetico del Cremlino. La visione di Renzo Piano ridefinisce completamente la forma e la funzionalità della struttura che si piega al potere demiurgico dell’architetto e si trasforma in un luogo di incontro e di scambio. Come insegna la tradizione umanistica, Renzo Piano ridisegna, senza distruggere, costruisce sul costruito e rinforza lo scheletro di un edificio nobilitandone il carattere estetico. 

courtesy Ges-2 House of Culture, Moscow

L’intervento radicale portato avanti sul suolo cittadino di Mosca è stato possibile grazie alla presenza di due sostenitori chiave: il magnate russo Leonid Mikhelson, presidente della multinazionale Novatek, attiva nel commercio di combustibili fossili e gas, e Teresa Iarocci Mavica, storica dell’arte e studiosa della cultura russa moderna e contemporanea. 

La nuova sede della V-A-C Foundation non viene semplicisticamente definita come un contenitore di opere dove poter prendere visione dell’andamento e dello sviluppo della cultura e delle arti visive russe nel tempo corrente, il museo deve necessariamente divenire polo di incontro per tutta la comunità cittadina. A tal proposito sono stati realizzati spazi di aggregazione all’interno dell’edificio, in particolar modo per scardinare la concezione tradizionalista del museo come luogo di imperturbabile venerazione dell’oggetto artistico, destinato solo a intellettuali e specialisti. 

È un nuovo museo dal carattere inclusivo quello che è stato sognato dai finanziatori del progetto che si propone non solo come luogo di conservazione della cultura ma anche come spazio di produzione in cui artisti e creativi possano operare e cavalcare la nuova scia di fermento culturale che sta caratterizzando Mosca nell’ultimo periodo. 

Ges-2 House of Culture inaugura la nuova stagione con il progetto Santa Barbara dell’artista Islandese Ragnar Kjartansson, titolo ispirato alla soap opera americana in voga in Russia nella fase più decadente dell’unione sovietica. L’incontro della società russa con il prodotto per eccellenza della cultura capitalista americana viene considerato l’elemento chiave di un’indagine che vuole riflettere sulle modalità di sviluppo di un dialogo paritario, tra la società occidentale e quella russa, impegnandosi nel non soffocare la voce di nessuna delle due parti. 

Renzo Piano