Del silenzio e della trasparenza: Vincenzo Scolamiero in mostra al Palazzo Pubblico di Siena

Siena

Sotto le volte medievali del Palazzo Pubblico di Siena si alternano 60 grandi tele, lavori su carta, libri d’artista, video e altri materiali, frutto di una rigorosa ricerca dell‘artista Vincenzo Scolamiero che prende piede dalla forza della poesia e della musica incarnandosi in una pittura lenta, concreta e misteriosa.  

Il dialogo tra pittura, musica e poesia vanta una solida tradizione italiana. Spartiti, note e pentagrammi sono sempre apparsi nei dipinti, dal Medioevo all’Ottocento; innumerevoli artisti, nel tempo, sono stati musicisti e poeti, compositori o esecutori, in un dialogo costante che solo agli esordi del secolo scorso si trasforma nell’inedito linguaggio dell’astrazione, allorché la pittura trova nel lessico musicale o lirico la ragione per abbandonare le forme della realtà, e con esse la mimesi.

Protagonisti della personale di Vincenzo Scolamiero, che già dal titolo Del silenzio e della trasparenza argomenta in una bella forma arcaica lo spirito che la anima, sono alcuni recenti cicli di grandi tele e quaderni d’artista. Lavori eseguiti con pigmenti, inchiostri, chine e scintillanti polveri metalliche, a comporre forme solide e piane, lastre di colore e pieghe terrestri, tagliate dalla luce e scompaginate da un vento ancestrale.  

Il tema centrale della mostra di Scolamiero è, certo, il rapporto con la musica e la poesia, e celebra l’incanto che l’artista romano ha provato nell’incontro con alcuni grandi compositori contemporanei e in quello con i tanti poeti cari, cui si aggiungono alcune recenti scoperte, quali le liriche del premio Nobel Louise Glück. Per Scolamiero musica e poesia non sono riecheggiamenti, né evocazioni di atmosfere. Il rapporto è necessario e reciproco: la sua pittura si nutre di esse, ne trae senso e ne restituisce immagine, in una fluidità di relazioni e rimandi che cerca tra le arti un filo conduttore eterno e immutabile. 

Ma un terzo protagonista accende le tele in mostra. Con l’uso originalissimo di preziose polveri lamellari, le stesse usate nei laboratori di restauro e doratura, Scolamiero accumula altro spazio, si spinge verso il piano limite dei dipinti con ampie stesure luminescenti – declinando ori rosati, arancio e grigi – che si piegano come lastre preziose sotto una forza misteriosa. L’oro invade tutto, dalle superfici luminose alle più oscure cavità, accende le ombre e risplende nei colori. E sembra, qui al pianterreno del Palazzo Pubblico, volere rendere omaggio all’illustre scuola senese che dal Medioevo al Rinascimento ha insegnato a generazioni di grandi artisti a stendere dolcemente la foglia dorata sui fondi lignei, poi a lucidarla e a punzonarla per le aureole, gli orli dei manti, le cornici e le ali degli angeli. 

Info: https://www.vincenzoscolamiero.com/in-programma-palazzo-pubblico-magazzini-del-sale-siena-luglio-agosto-20/

Siena, Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale – 27 novembre – 9 gennaio 2022