Al via la VI edizione di There is no place like home. La curatrice Giuliana Benassi ci racconta…

Roma

Nato nel 2014, il progetto There is no place like home torna nella Capitale. Da sempre connotato da una natura itinerante, è stato organizzato nelle scorse edizioni in differenti città della penisola. Come nelle occasioni passate, anche quest’anno non viene seguita una regia canonica ed è proprio questo elemento che testimonia la volontà esplorativa degli organizzatori, tra cui Giuliana Benassi, storica dell’arte, curatrice e cofondatrice del progetto.

L’ex fabbrica di Chinotto Neri di via del Mandrione 347, più recentemente adibita a palestra di pugilato, è la location selezionata per la VI edizione dell’evento che propone un’esperienza immersiva no-stop di 72 ore, capace di trasportare il pubblico in una dimensione alternativa dominata dall’arte, dove tempo e spazio vengono sovvertiti e in cui lo spettatore viene invitato alla perdita dei punti di riferimento prestabiliti.

Il nucleo da cui si sviluppa il progetto si basa sul concetto di possibilità: la narrazione di There is no place like home lascia fluire l’imprevedibile ricercando proprio in questa assenza di schemi l’autenticità dell’azione creativa. La collaborazione tra gli artisti partecipanti punta a creare una sinergia che nasce dall’influenza reciproca e si pone l’obiettivo di mettere da parte l’atteggiamento individualista a favore della causa collettiva. L’esposizione, che si terrà dal 29 fino alla mezzanotte del 31 ottobre senza nessun arresto, presenta al pubblico una vasta proposta di esibizioni, performance e installazioni che raccontano il rapporto intimo della poligenerazionale selezione degli artisti in mostra con la città eterna, le sue contraddizioni e le sue stratificazioni.

THERE IS NO PLACE LIKE HOME / ROME 29-30-31 Ottobre, via del Mandrione 347, courtesy There is no place like home

There is no place like home è un contenitore in continua evoluzione, dove vi sta portando il progetto ormai giunto alla sua VI edizione ?

«È un contenitore, proprio così, all’interno del quale la sperimentazione, la ricerca, il dialogo e l’indagine dello spazio e della dimensione temporale sono le principali traiettorie. Non saprei dire dove ci sta portando, ma sicuramente in questo appuntamento ci ha portati a Roma: dove è nato il progetto e dove c’è, a mio avviso, una grande forza vitale: naturalmente grazie alla presenza di molti artisti che lavorano con una loro peculiare radicalità».

Quale è stato il criterio che ha portato alla selezione dei 40 artisti che prenderanno parte all’esposizione collettiva?

«La scelta è stata dettata da uno sguardo sulla città, facendo riferimento agli artisti legati a Roma sotto diversi aspetti. Inoltre, essendo lo spazio fuori da ogni caratteristica di canonico luogo espositivo e anche la durata della mostra al di là degli orari diurni, la selezione è avvenuta mettendo al centro i linguaggi legati alla relazione con la dimensione spaziale e temporale. Le opere esposte sono site-specific o scelte per la particolare affinità con lo spazio espositivo e con la durata della mostra».

L’Ex Fabbrica Chinotto Neri è la location scelta per questa nuova edizione, cosa rappresenta per There is no place like home?

«Precedentemente il magazzino della fabbrica del Chinotto Neri, in particolare lo spazio è stato negli ultimi anni una storica palestra di pugilato “Body Fight” e conserva le tracce anche di quest’ultima destinazione che, oltretutto, ha agito secondo il criterio dell’inclusione. È il contesto che carica lo spazio, nella mia visione, di una forza particolare: via del Mandrione, l’acquedotto romano, la ferrovia, la storia che lo ha caratterizzato negli anni 50′: bellezza e squallore. Il luogo nella sua complessità è la vera tematica proposta agli artisti come punto di partenza per pensare alle opere da presentare. Una lettura reale mi sento di proporla a posteriori. Lo spazio in questi giorni di allestimento si è trasformato in un grande “laboratorio”, dove gli artisti, per la maggior parte, hanno potuto temporaneamente trasferire il proprio studio per sviluppare il lavoro da presentare».

Gli artisti che prenderanno parte alla mostra sono Sonia Andresano, Josè Angelino, Elena Bellantoni, Paolo Canevari, Stefano Canto, Simona Caramelli, Eleonora Cerri Pecorella, Alessandro Cicoria, Christophe Constantin, Giovanni De Cataldo, Federica Di Carlo, Marco Fedele di Catrano, Stanislao Di Giugno, Federica Di Pietrantonio, Marco Eusepi, Roberta Folliero, Shay Frisch, Alessandro Giannì, Luca Grimaldi, Felice Levini, H. H. Lim, Monica Lundy, Davide Manuli, Diego Miguel Mirabella, Alberto Montorfano, Lulù Nuti, Giorgio Orbi, Luca Maria Patella, Nicola Pecoraro, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti, Giuseppe Pietroniro, Alfredo Pirri/Polisonum, Daniele Puppi, Marco Raparelli, Andrea Salvino, Alessandro Sarra, Gabriele Silli e Donatella Spaziani.

Info: http://www.thereisnoplace.com/

THERE IS NO PLACE LIKE HOME / ROME 29-30-31 Ottobre, via del Mandrione 347, courtesy There is no place like home