Jenny Saville a Firenze: il dialogo tra la culla del Rinascimento e il mondo contemporaneo continua con un’ambiziosa mostra diffusa che parte dal Museo del Novecento

Firenze

La continua sperimentazione di Firenze arriva ad un nuovo capitolo del lungo viaggio che sta vedendo la città toscana sempre più al centro di un fitto dialogo tra arte classica e linguaggi contemporanei.

La Mostra 
Saville è oggi entrata a far parte dell’eterno Pantheon dell’arte venendo riconosciuta come una delle più importanti e influenti esponenti della pittura contemporanea. Firenze celebra l’artista britannica con una mostra diffusa tra le cinque maggiori istituzioni museali della città: il Museo del Novecento fa da epicentro di un’esposizione ramificata tra Palazzo Vecchio, il Museo dell’opera del Duomo, il Museo degli Innocenti e Casa Buonarroti. 

Il coraggioso intervento prende corpo sotto la guida di Sergio Risaliti, direttore del Museo del Novecento, che, occupatosi della curatela di tutte le esposizioni, è riuscito a far relazionare tutti i protagonisti del complesso intervento godendo anche del sostegno di Gagosian.

JENNY SAVILLE, Rosetta II, 2005 – 2006, © Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021 Collezione privata. Courtesy dell’artista e di Gagosian

Jenny Saville e l’Italia 
La grande retrospettiva, che si concluderà il 20 febbraio 2022, presenta il confronto tra la figurazione contemporanea, nata dalla forte esigenza di rinnovamento, che già dalle sue prime esperienze con Damien Hirst, Tracey Ermin e gli altri “scandalosi” membri degli YBA era ben manifesta, e l’arte classica dei maestri della pittura italiana. Un’ampia selezione di opere composta da oltre un centinaio di esemplari ribalta i canoni della bellezza classica e mostra un’indagine artistica che si sviluppa nella narrazione del quotidiano contemporaneo; un’onesta rappresentazione del corpo femminile, esule da qualunque indifferenza, definisce uno stile in bilico tra la crudeltà e la tenerezza. 

Trai i titoli che risaltano nell’esposizione c’è Rosetta II, una monumentale opera ad olio su carta realizzata dalla pittrice tra il 2005 e il 2006, installata nel loggiato esterno del Museo del Novecento e posta in dialogo con un crocifisso ligneo di Giotto, sospeso all’interno della navata di una delle chiese simbolo della città, Santa Maria Novella. Il dipinto nasce dalla conoscenza tra Saville e una giovane non vedente che prende le sembianze di un cantore epico sospeso in un’aurea mistica e misteriosa.

L’artista affronta invece Michelangelo all’intento delle stanze di Casa Buonarroti in cui sono esposti alcuni disegni realizzati in relazione con i bozzetti del maestro rinascimentale. Il dialogo continua all’interno dell’opera del Duomo con la Pietà Bandini che guarda Study for Pietà, disegno preparatorio di impressionanti dimensioni di recente realizzazione. 

Anche il tema della maternità, punto focale dell’universo femminile esplorato dall’artista, viene rappresentato in The Mothers (2011); in questo caso la scelta di posizionare l’opera all’interno della Pinacoteca del Museo degli Innocenti è utile ad una conversazione tra il dipinto contemporaneo e i capolavori di Luca della Robbia e Sandro Botticelli e risulta efficace il cortocircuito temporale in cui si evidenzia l’evoluzione del rapporto tra madre e figlio. 

Jenny Saville
JENNY SAVILLE Fulcrum, 1999, © Jenny Saville. Tutti i diritti riservati, DACS 2021 Collezione privata. Courtesy Gagosian

Il successo di Jenny Saville
Il risultato di un lungo percorso che l’ha vista passare dalla dimensione di reietta del sistema dell’arte ad artistar è oggi considerabile uno dei più fulgidi esempi dello sviluppo contemporaneo dell’arte visiva che ancora una volta, attraverso l’esposizione fiorentina curata da Sergio Risaliti, dimostra di avere delle salde radici nella tradizione pittorica nostrana. 

Info: http://www.museonovecento.it/mostre/jenny-saville/

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