Un semplice blocco di marmo potrebbe sembrare per molti un corpo senza vita, un semplice materiale da cui è impossibile trarre qualcosa di buono. C’è invece chi è in grado di guardare oltre e notare che in quelle venature nascoste nei lati frastagliati si nasconde un tesoro, in attesa solo di essere estratto da quel grezzo e freddo frammento.
Con questa metafora si riesce a riassumere lo spirito del progetto Be pART, un percorso di formazione che si pone il nobile obiettivo di rintracciare il collegamento tra il mondo del lavoro e lo stimolo creativo.
Oggi, in questa nuova fase storica, ci troviamo chiamati a rielaborare la visione di ogni attività professionale: l’estro e la creatività sono in grado di dare un valore aggiunto in ogni settore dando nuovo slancio a processi produttivi spesso stantii, incapaci di intercettare i bisogni dei clienti, a cui i servizi in questione sono rivolti, e spesso anche logoranti per coloro che si impegnano per renderli il più possibile efficienti.
Be pART è un percorso formativo rivolto ai giovani, i veri propulsori del rinnovamento. Ideato e curato da qwatz, piattaforma per l’arte contemporanea, il progetto è stato realizzato con Folias e imprendiLab dell’università di Cassino e del lazio meridionale, con il sostengo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del servizio civile Nazionale. Sono stati coinvolti studenti di scuole superiori e universitari oltre a tre imprese sui territori di Cassino e di Monterotondo: SKF, Progemec, tipografia Balzanelli. A questi si aggiungono tre artisti, selezionati all’interno della scena contemporanea orientata alla ricerca e all’analisi socio-culturale del presente: Anna Franceschini, Ivana Spinelli ed Eugenio Tibaldi.
Il progetto Be pART da ottobre 2019 ha introdotto nell’iniziativa 500 ragazzi dei quali ne sono stati selezionati 30, chiamati quindi a collaborare con artisti professionisti su proposte progettuali ideate a partire dai bisogni delle imprese.
La formazione dei giovani è stata strutturata per comprendere al meglio le dinamiche che regolano la vita quotidiana di un’azienda, saper concretizzare un’idea imprenditoriale e rendere appetibile per un’impresa l’utilizzo dell’arte contemporanea per rispondere ai suo bisogni.
I trenta studenti selezionati sono stati divisi in tre gruppi da dieci elementi, ognuno affidato ad uno dei suddetti artisti, con l’obiettivo di strutturare una collaborazione efficiente con le aziende aderenti all’iniziativa.
L’arte contemporanea gode in questo momento di una nuova reinterpretazione dei suoi utilizzi. La forza creativa che è possibile incanalare nelle imprese extra settoriali è una nuova chance di rinascita da molteplici punti di vista: tra le funzionalità che l’arte può proporre ad un’azienda non c’e solo un beneficio di carattere esterno e quindi di supporto ad attività relative al branding e al corporate storytelling, la trasformazione nasce dall’interno ed è capace di permeare con originalità ogni lato della sua attività.
Come un blocco di marmo, se trattato sapientemente, ogni realtà imprenditoriale può sbocciare, grazie alle artistiche visioni dei creativi e dall’energia innovatrice delle nuove generazioni, in un luminoso e affascinante capolavoro di estetica ed efficienza.