Circuiti sincronici: la doppia personale di Calemma e Centola indaga sull’inconscio dell’essere umano attraverso la macchina fotografica

Messina

Circuiti sincronici è la doppia personale di Giovanni Calemma e Luca Centola, a cura di Piero Gagliardi, che inaugurerà negli spazi della Chiesa di Santa Maria Alemanna di Messina il 3 settembre. 

La mostra è una nuova tappa di A-HEAD, progetto che dal 2017 sviluppa un percorso conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte promossa da Angelo Azzurro Onlus. La creazione, nei due artisti, genera percorsi stilistici diversi, ma entrambi sviluppano una riflessione sull’uomo. 

Giovanni Calemma, artista anglo-italiano crea una visione percettiva tra suono e immagini che conduce ad un percorso interiore; mentre Luca Centola, artista originario di Matera, nel silenzio, genera un contatto interiore con luoghi solitari nelle vedute delle fabbriche di archeologia industriale e negli sconfinati paesaggi delle saline di Margherita di Savoia.

Calemma in Circuiti sincronici ci conduce in un viaggio che segna le tappe della sua evoluzione personale ed artistica tra instabilità ed inconscio. I suoi ritratti sono fluttuanti e condividono una precarietà della vita nell’imprevedibilità di ciò che può accadere; raccontano di un interno ed un esterno di noi stessi che sono costantemente in contatto e generano lo stupore di una visione. Il carattere introverso delle sue opere conduce poi ad un’incorporea leggerezza che realizza un momento di incertezza cognitiva nell’esternazione delle sue fotografie. Il suo mondo sospeso tra passato e presente è dovuto anche alla musica e alla lettura di brani letterari che accompagnano le opere: sensazioni, emozioni, riflessioni del sonoro contengono uno stimolo che si armonizza con le fotografie.

Il secondo, Luca Centola, realizza una traduzione di determinati schemi fisico-matematici in istallazioni fotografiche, schemi derivati da studi scientifici condotti dall’artista, dove è presente una certa ironia. Dall’immensamente piccolo, che si manifesta con atomi, all’immensamente grande che si esprime con corpi celesti costituisce le sue opere Macrocosmo e Microcosmo. 

Porzioni armoniose di archeologia industriale si materializzano in visioni. È, al contrario del primo artista, il silenzio ed il vuoto che possono condurre ad eventi inaspettati, e, si presume essi possano accadere nel luogo. È una sospensione interiore, che lo lega a Calemma, che agisce in un tempo indefinito che però si situa tutto all’esterno. Posti abbandonati sono attraversati da raggi di luce laceranti che sollecitano l’inconscio. L’osservatore si trova estraniato da ciò che vede perché, in un momento successivo, il legame percettivo-visivo, che si cela ad un primo sguardo, dovrà condurlo in un’immersione sensoriale. Tutto ciò avviene attraverso la scienza.

Quindi i due artisti sono legati da un percorso interiore dove l’inconscio ha un ruolo fondamentale.

La mostra Circuiti sincronici si svolge dal 3 al 16 settembre e tutto il ricavato delle opere andrà devoluto a favore del Progetto di Responsabilità Sociale dedicato a Luca D’Attila per il sostegno alla disabilità. Durante il vernissage, A-HEAD presenterà due nuovi premi internazionali, in memoria di Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti, rivolti agli artisti under 35, e il secondo catalogo di A-HEAD edizioni, Synphonic Synchronicity di Giovanni Calemma, con i testi di Piero Gagliardi, Stefania Calapai, Robert Mercurio e Giovanna Carlo. Inoltre domenica 12 settembre dalle ore 11.00, il Palazzo della Cultura di Messina ospiterà il convegno dal titolo Immagini dalla pandemia. Archetipi, traumi, visioni, al quale parteciperanno medici, artisti ed esperti di fama nazionale e internazionale.