La leonessa di Dordona, il graphic novel ispirato all’Orlando furioso

Roma

«Questo graphic novel nasce dalla volontà di raccontare una figura femminile forte e dal nostro amore per il fantastico. Ai tempi delle superiori avevo letto alcuni passaggi dell’Orlando Furioso e oggi, riprendendolo in mano, Bradamante mi è sembrata il personaggio perfetto per la nostra storia. Inoltre Gaia voleva sperimentare con il colore e le atmosfere, quindi il mondo fiabesco dell’Ariosto era un luogo perfetto per sciogliere un po’ la briglia del realismo». Così Enrico Orlandi, che insieme a Gaia Cardinali – lui sceneggiatore, lei disegnatrice – ha firmato il volume a fumetti La leonessa di Dordona (Tunué, 152 pagine a colori, 17.50 euro), un fantasy young adult liberamente ispirato (appunto) all’Orlando Furioso, poema cavalleresco di Ludovico Ariosto pubblicato per la prima volta nel 1516 a Ferrara.

Al centro di questa narrazione per immagini c’è Bradamante, erede dei conti di Dordona nonché paladina dell’imperatore Carlo Magno. Lei, giovane guerriera cristiana, non è equiparabile alle principesse delle fiabe classiche: fiera, grintosa, brama di essere libera per inseguire i propri istinti. Non vuole assolutamente sposarsi con un uomo che neppure conosce, al contrario di quello che hanno stabilito per lei i suoi genitori, ma è determinata a prendere in mano il proprio destino (“possono dirci quello che dobbiamo fare, ma non come essere e cosa sentire. Quello spazio dentro di noi è solo nostro. E se anche tutto questo fosse un errore, allora sarebbe il nostro errore”).

Tanto che quando incontra Ruggero, comandante dell’esercito di Agramante (dunque appartenente alle file nemiche) – tra i più audaci cavalieri del mondo arabo – Dordona se ne innamora completamente (“lei mi ama per quello che sono”) e nel momento in cui ne smarrisce le tracce, al pari di una leonessa è disposta a superare qualsiasi ostacolo pur di ritrovarlo. Per quanto riguarda la tipologia di lavoro che ha portato a realizzare questo racconto, Orlandi puntualizza: «Ufficialmente io scrivevo e Gaia disegnava, ma essendo nati entrambi quali autori unici siamo finiti per “invadere” uno il campo dell’altro. In merito al tempo, diciamo che questo libro ce ne ha preso parecchio; la storia inizialmente si concentrava più sulle vicende che sull’interiorità della protagonista, e quindi il risultato finale è frutto di diverse riscritture. Inoltre sia io sia Gaia lavoriamo full time come disegnatori per l’estero».

È un racconto di crescita e ribellione, La leonessa di Dordona, dove a livello visivo Gaia è stata ispirata, soprattutto, «dal lavoro di Eyvind Earle sulla Bella addormentata nel bosco, da Bastien Vivès, da Karl Kerschl e da Mike Del Mundo». E per quanto ti riguarda? «La mia ispirazione principale è stata – e non poteva essere altrimenti –l’opera originale dell’Ariosto. E poi leggo così tanti libri che non saprei nemmeno da dove cominciare per indicarti le mie influenze». Ma, considerato il tema oggi così attuale, l’emancipazione e l’autodeterminazione di genere possono passare (anche) per il fumetto, come nel caso della “leonessa di Dordona”? «Assolutamente sì – replica Orlandi – se si guarda ai fumetti i personaggi femminili sono quasi sempre ingabbiati nei soliti ruoli stereotipati delle principesse da salvare o delle mogli fedeli. A volte sono oggetti del desiderio o tentatrici che insidiano l’eroe, perché lo sguardo con cui le si racconta è quasi sempre quello di uomini che non si sforzano di comprendere che anche le donne sono persone (e non oggetti a loro disposizione). Quello che volevamo per Bradamante era che fosse un personaggio di spessore, con qualità e sogni, ma anche lati bui e terrificanti, capace di fissare negli occhi l’abisso per rialzarsi più determinata».

Info: www.tunue.com

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