Tolkien a fumetti, una vita epica come la sua non poteva non diventare mito

Roma

«Senza fede è colui che dice addio quando la strada si fa buia». Parole di John Ronald Reuel Tolkien – scrittore, filologo, glottoteta, accademico e linguista nato a Bournemouth, località inglese del Dorset, il 3 gennaio 1892 – autore del romanzo Il Signore degli anelli (1955) nonché di altre pubblicazioni fondanti del genere high fantasy. Per fare due esempi: Lo hobbit, la sua prima opera narrativa compiuta, edita nel 1937 da “Allen and Unwin”, e Il silmarillion, cardinale corpus mitologico iniziato nel 1917 e dato alle stampe postumo sessant’anni dopo dal figlio Christopher (che è stato nominato dal professore quale curatore delle sue opere). Ma l’oscurità, più spesso di quanto si immagina, può trovare luce.

E “rischiarare le tenebre”, come il sottotitolo del graphic novel Tolkien (Renoir comics, 19.90 euro) scritto da Willy Duraffourg, con i disegni di Giancarlo Caracuzzo e i colori di Flavia Caracuzzo e Joël Odone. La copertina, particolarmente suggestiva, è realizzata da Jean-Sébastien Rossbach. Certo, la vita e le opere dello scrittore del Signore degli anelli sono state indagate da ogni angolazione possibile, e dalle nostre latitudini un ottimo punto di riferimento per curiosi e appassionati è rappresentato dal sito tolkien.it, a cura della società tolkeniana italiana.

Ma in molti, di certo, non sono a conoscenza che prima di divenire un rilevante professore di Oxford, ancora prima di scrivere opere che si sarebbero tramandate tra le generazioni a venire, J.R.R. Tolkien era un giovane, appassionato studioso di filologia inglese che si era arruolato volontario per combattere in Francia durante la prima guerra mondiale. Temporalmente siamo nel 1914 quando l’autore inglese – scomparso il 2 settembre 1973, all’età di 81 anni – rimanda l’arruolamento a dispetto delle insistenze degli amici, che si arruolano subito. J.R.R. Tolkien entrerà nell’esercito soltanto nel 1915, come sottotenente nel reggimento di fanteria dei Lancashire Fusiliers.

Gli orrori del conflitto vissuto in trincea lo mutano nel profondo, inducendolo a ripudiare con fermezza qualsivoglia guerra (“un mondo in guerra è un luogo strano e tetro, terre desolate e case fatiscenti dove un tempo sorgevano città e alberi, ora abbattuti o saltati in aria”, come viene riportato nel graphic novel) e a dedicare l’intera esistenza all’amore per sua moglie Edith (morta nel 1971 a ottantadue anni) – “ho conosciuto una ragazza, anzi una donna. Ha diciannove anni ed è bella come un angelo”, si confida con un amico – all’amicizia e alla creazione letteraria.

Il volume a fumetti “Tolkien, rischiarare le tenebre” presenta al lettore questi anni tanto intensi quanto cruciali per lo scrittore, nel corso dei quali – immerso nel fango e sotto i colpi dell’artiglieria – J.R.R. Tolkien riesce a plasmare il suo immaginario fantastico. Raccontare a fumetti l’infanzia (“i miei primi ricordi sono quelli di una corsa frenetica nell’erba alta”) e la giovinezza (“la mia vita era più serena ora che mi assumevo le responsabilità delle mie scelte”) dello scrittore non era impresa facile, a maggior ragione racchiudendole in ottanta pagine a colori. Eppure la sensazione è che all’interno del racconto non manchi nulla, ed ogni casella stia al proprio posto, rendendo la lettura interessante e scorrevole.

Gli autori hanno ricostruito l’intero excursus partendo da una scrupolosa ricerca sulle fonti, dalle missive di Tolkien ai numerosi saggi che sono stati dedicati alla sua figura e agli altri membri della ristretta cerchia di amici. Raggiungendo in pieno l’obiettivo.

Info: www.renoircomics.it

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