Arte in città, a Milano arriva C0C The festival As A Performance. Si parte con XIII e Kode9

Milano

Dopo Torino, Milano. Il progetto digitale C0C The Festival As A Performance arriva nel capoluogo lombardo portando una riflessione sulla creatività e l’arte condivisa, fruibile come patrimonio dell’intera città. I teatri delle installazioni sono infatti alcuni spazi dell’area urbana, un palcoscenico naturale per le performance e le opere musicali e digitali protagoniste della rassegna. Si parte con le opere di XIII e di Kode9, rispettivamente nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale e nei cantieri della M4. Quando? Da domani, sabato 20 marzo. Se vedete interventi di arte in città, quindi, non vi preoccupate, ecco di cosa si tratta.

Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale, 2017. Foto Lorenzo Pennati
Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale, 2017. Foto Lorenzo Pennati

XIII
XIII è il moniker del compositore torinese Alessio Capovilla, con cui analizza le sfaccettature più tattili e digitali del suo sound. Invrs Solaria è il suo ultimo lavoro, il primo uscito per la nuova etichetta discografica di C2C Festival e Stone Island. Attraverso le 4 tracce che compongono l’EP Invrs Solaria, XIII esplora i paesaggi sonori evocativi della musica rituale siberiana e mongola, i ritmi del Rinascimento italiano, i fiati indiani e asiatici. L’artista descrive così quelle qualità oniriche proprie di queste composizioni elettroniche e di questi suoni organici e freschi: “Multipolare per scelta, rituale e fluido per necessità”. Il lavoro di XIII si focalizza sulla modellazione sonora: suoni imperfetti, distorsioni imprecise e atmosfere incongrue. Un dialogo in costante evoluzione tra antichi strumenti e nuove tecnologie attraverso sintetizzazioni, computer music e field recording, beat e generi diversi. Capovilla, inoltre, è co—fondatore di Gang Of Ducks, l’etichetta discografica con base a Torino e Berlino su cui ha pubblicato due 12″ in edizione limitata, NO e Eocity.

Cantiere M4. Foto Edoardo Comba
Cantiere M4. Foto Edoardo Comba

KODE9
Steve Goodman, scozzese di nascita ma di casa a Londra, è un ricercatore e musicista noto con il nome d’arte Kode9. Un artista legato a doppio filo con la storia di C2C Festival. Inizialmente ispirato dalla Hardcore Continuum della musica elettronica britannica, sulla scia del movimento sotterraneo delle celebri radio pirata UK, si immerge nella scena dell’East London, forgiando il suono della dubstep insieme, tra gli altri, all’MC e suo collaboratore The Spaceape. Nel 2003 trasforma la sua webzine di settore in una vera e propria label, segnando così la storia dell’ultimo ventennio in musica. Hyperdub è una delle etichette più illuminate della scena figlia del 2step, che i sta rivoluzionato il modo di concepire, ascoltare e ballare i suoni elettronici, sempre attenta alle correnti UK, dal Funky al Purple Sound, al wonky etc. riuscendo a plasmare, intercettare e lanciare certi suoni anni prima che questi diventino fenomeni di massa. Come boss della Hyperdub, Kode9 ha scoperto e dato alla luce i lavori di Burial, DJ Rashad, Zomby, Fatima Al Qadiri, Scratcha DVA, Jessy Lanza, Laurel Halo, Ikonika, Dean Blunt, OKZharp & Manthe Ribane, Mana e Doon Kanda, solo per citarne alcuni.

Da sabato 20 marzo 2021, l’evento sarà trasmesso su clubtoclub.it
C0C è la risposta al nuovo caos di questi tempi incerti. Lo zero rappresenta un nuovo punto di partenza. Il tentativo di dare inizio a una nuova ideazione e produzione artistica avant—pop che tra i vari obiettivi ha soprattutto quello di indagare una possibile utopia contemporanea a supporto delle scene e community locali.