Crepax a 33 giri, un libro che spiega e racconta un fenomeno

Roma

C’è vita, ma – soprattutto – c’è arte oltre Valentina, l’affascinante icona plasmata, ispirandosi all’amata moglie Luisa Mandelli, da Guido Crepax? Da parte del suo geniale autore, fumettista e grafico di fama internazionale (nato a Milano nel 1933), sì, più che mai. E l’incredibile volume Crepax a 33 giri (Vololibero edizioni, 112 pagine, 28 euro) ne è la testimonianza tangibile. A cura di Antonio Crepax (figlio di Guido) e Archivio Crepax (che, nell’occasione, ha arricchito la pubblicazione con un graphic novel colorato in esclusiva), il libro custodisce le testimonianze non solo di musicisti, ma anche di maestri di cover art che narrano perché le copertine illustrate hanno concorso, in modo significativo, al successo dei vinili (flirtando, negli anni, con la fantasia di disegnatori e autori di fumetti). Lo stesso Crepax a 33 giri ha la misura (305 x 305) che rimanda a quella degli lp. E già questo la rende un’opera ”nostalgica”, in qualche maniera. Eppure, sfogliando le pagine del volume dove a raccontare con dovizia di particolari sono le immagini, più che le parole, sembra quasi che il tempo si sia fermato. Merito dello stesso Guido, certamente, ma anche di suo fratello Franco. Per dieci anni, infatti, i due hanno lavorato fianco a fianco mirando a conferire un’identità grafica alla produzione del vinile nel nostro paese. Obiettivo raggiunto, con tragitti differenti. Mentre, infatti, per Franco questa avventura professionale ha rappresentato una delle numerose ”trovate” che lo hanno ascritto tra i padri della discografia nazionale (è stato un grande scopritore di talenti, tanti dei quali hanno fatto la storia della musica italiana. Qualche nome? Da Gino Paoli a Sergio Endrigo, da Luigi Tenco a Massimo Ranieri, dai Pooh a Ornella Vanoni, solo per citarne alcuni), per Guido ha rappresentato la rampa di lancio per il trionfo come grafico pubblicitario e, successivamente, come fumettista di caratura internazionale grazie al personaggio di Valentina. Con l’introduzione di Giampiero Mughini, giornalista e scrittore nonché entusiasta cultore di fumetti e vinili («da figlio del Novecento per me i vinili sono un amore e una malattia da cui non si guarisce. A cominciare dalle copertine»), Crepax a 33 giri offre – e non poteva essere altrimenti – grande spazio tanto alla storia quanto all’analisi dell’ottimo ”Nuda” (1972), iconico album d’esordio dei Garybaldi, tra le avanguardie del rock-prog italiano («la loro musica e la fantasia visiva di Crepax erano destinate a incontrarsi e a far combutta», incalza Mughini) reso immortale anche – azzardiamo, soprattutto – grazie alla cover disegnata da Guido. La protagonista è ”Bianca”, naufraga che viene rappresentata distesa sul un prato, attorniata da animali che le camminano sulla sua schiena e da esseri lillipuziani che tentano, in ogni modo, l’arrampicata sul suo corpo sinuoso. Considerato, di fatto, il miglior art work del prog/rock italiano («la copertina di ”Nuda” è un perfetto connubio tra musica e fumetto», evidenzia Antonio Crepax). Ma Crepax a 33 giri è, soprattutto, il primo catalogo completo degli oltre 250 art work – «complessivamente superano quota 300», precisa Antonio – realizzati dal maestro del fumetto di casa nostra, conosciuto in tutto il globo. Prosegue il figlio curatore del volume: «Come Archivio Crepax amiamo rendere noti aspetti del lavoro di papà meno conosciuti di altri. Un uomo che ha sempre avvertito legami intimi tra le differenti arti. Quasi tutte le sue pagine a fumetti sono sorte a suon di musica». Basti pensare, altresì, che Guido era figlio del musicista Gilberto Crepas, primo violoncello dell’orchestra della Fenice di Venezia e, in seguito, della Scala di Milano. Con i contributi, decisamente non banali, di Francesco Tullio Altan, Stefano Bollani, Maurizio Cassinelli, Franco e Valentina Crepax, Ricky Gianco, Paolo Fresu, Enrico Rava, Giancarlo Soldi e Luca Vicini, Crepax a 33 giri presenta al pubblico un artista, per quanto possibile, ”nuovo” ed inedito, capace di realizzare – con standard qualitativi assoluti – centinaia di copertine d’autore, lavori di grafica pubblicitaria, illustrazioni per libri e riviste e, dal 1965 in poi, storie a fumetti. «Guido Crepax ha realizzato le sue prime copertine sole per se stesso, perché non gli piacevano le buste nere dei raccoglitori dei dischi 78 giri. Fin da giovanissimo, infatti, aveva intuito che raccontare la musica per immagini l’avrebbe resa più accattivante e memorabile», si legge nel libro. Sublime intellettuale ed eclettico pioniere, sempre e comunque.

Info: www.vololiberoedizioni.it