Yard Press ristampa Misurazioni

A quarant’anni dalla sua prima edizione, viene stampato da Yard Press un testo fondamentale della fotografia sperimentale italiana: Misurazioni di Mario Cresci. Il libro, prodotto in stretta collaborazione con l’artista e sostenuto da Matèria, è una copia anastatica del testo originale con l’aggiunta della prefazione dell’editore di Yard Press Achille Filipponi e una lunga intervista con Cresci di Francesco Angelucci, co-fondatore di Fatima, sulla genesi e gli sviluppi dell’opera. 

Misurazioni  – scrive Filipponi nella prefazione – è un libro strumento, un oggetto composito e ambiguo. Un percorso complesso fatto di raffinate analogie, studi della forma e immersioni antropologiche. Dentro il volume, che può essere considerato a tutti gli effetti la summa dell’opera di Mario Cresci, risiedono tutti gli intenti più profondi e le peculiarità di questo autore. Bisogna dire fin da subito che la forma libro è per Cresci una via privilegiata. Questa è la sua seconda pubblicazione dopo Matera, immagini e documenti (Ed. Meta, 1975, Matera) e, come il precedente, anche questo volume si installa alla perfetta metà tra libro divulgativo e libro d’artista: perché il libro per Cresci è un contenitore aperto e multiplo, ma è anche un prodotto di disegno industriale che si fa in tipografia. In effetti già dall’emblematico titolo e nella scelta della parola ”misurazioni”, si può avvertire l’eco della dimensione progettuale del design, del rapporto con l’oggetto e con la percezione delle cose”.

Titolo comunque, almeno in parte, tradito dall’interno del volume come sottolinea lo stesso artista in questo estratto d’intervista con Angelucci a chiusura del volume:

“FA: Misurazioni sembra infatti una declinazione sull’impossibilità della fotografia di cogliere l’oggetto nella sua totalità. A dispetto del titolo cartesiano: ingrandisci, rimpicciolisci, usi l’off camera.
MC: «Lo scopo sicuramente non era di tipo enciclopedico. Volevo dare importanza alle cose, alla forma degli oggetti: è il mio modo di lavorare, ho sempre fatto così. La verità è che dentro un solo oggetto ci sono mille possibilità di rappresentarlo».

A volte basta anche solo spostarlo.
«È una pratica infatti più volte reiterata in Misurazioni. Ho portato i manufatti, le cose, in laboratorio, sul piano luminoso; lo spostamento è fondamentale: rivela caratteristiche prima occultate dal contesto. L’unico modo per non ripetersi mai, ne sono convinto, è rimanere attaccato all’oggetto e al suo mondo. Avrei potuto rifare gli Interni mossi o i Ritratti reali anche a Bergamo o a Milano, ma non l’ho mai fatto; non sarebbe stato giusto per le cose».

Le cose sono importanti.
«Le cose non sono mai solo cose. In Misurazioni ci sono le mani, gli autori di questi oggetti, il loro carisma di gente collegata alla terra: anche se dura. Hanno un rapporto diretto con le cose: coltivando la terra e nello stesso tempo sviluppano un pensiero in base a delle necessità essenziali»”.

Il libro è disponibile in pre-order sul sito di Yard Press