Si intitola Revolution ed è l’ultimo lavoro dell’artista americano John Pugh realizzato sulla facciata di un edificio di Ottawa, nell’Illnois. Si tratta di un lavoro monumentale che gioca ancora una volta, come di consueto nella dialettica dell’artista, con l’effetto ottico. Plug, infatti, ha abituato il suo pubblico alla sua tecnica trompe l’oeil su larga scala, come dimostrato nelle realizzazioni apparse in molte città del mondo, da San Francisco a Miami, da New York a Taiwan, Messico e Nuova Zelanda. I suoi murales ”trick of the eye” ingannano lo spettatore facendogli credere che il muro di un edificio sia rotto e crepato e creando stupende illusioni ottiche iperrealiste. «Ho scoperto che il “linguaggio” delle illusioni a grandezza naturale mi permette di comunicare efficacemente con un pubblico molto vasto. La gente si diverte a farsi ingannare visivamente. Una volta incuriosito dall’illusione, lo spettatore è invitato ad attraversare visivamente l’opera per esplorare e scoprire cosa si cela dietro», spiega l’artista. Anche in Revolution è riuscito a creare lo stesso effetto, creando l’illusione che le donne raffigurate nella sua opera stiano spostando un muro. Nella parete girevole superiore vi è una riproduzione dipinta di un Papavero di Georgia O’Keeffe, mentre all’interno delle finestre ci sono le Radium Girls (operaie degli anni ’20 avvelenate dalla vernice autoluminosa usata per dipingere i quadranti degli orologi). Il tema del murale è la donna dei cosiddetti ”anni ruggenti”.