Cara Patrizia

Roma

Cara Patrizia, per i 25 anni della fondazione che porta il tuo nome ho deciso di scriverti una pubblica lettera di ringraziamenti. Un grazie sentito come appassionato d’arte contemporanea, come editore, come tuo amico e anche come semplice cittadino. In questi anni hai interpretato in modo perfetto l’essere mecenate e collezionista, mettendo a disposizione degli artisti, dei curatori e con loro di tutta Torino e del paese intero le tue risorse, le tue competenze, la tua passione, la tua signorilità. Hai aperto una strada nuova, dimostrando che l’arte, anche quella contemporanea, è un buon investimento. Hai fatto vedere come un museo di oggi non possa non coniugare le esigenze espositive con quelle della buona fruizione pubblica e della formazione. Hai legato con saggezza il destino degli artisti a quello dei curatori. Hai spinto tante persone ad avvicinarsi e infine a comprendere generi espressivi il cui grado di sperimentazione e di innovazione era talmente concettuale ed astratto da renderli agli occhi dei più astrusi e insignificanti. Hai puntato sempre alla qualità, scegliendo il meglio ovunque esso fosse, senza barriere ideologiche e senza preconcetti. Ti sei fidata, e hai fatto bene, soltanto del tuo gusto e del tuo istinto. Hai unito in un’associazione tutte le fondazioni private. Con il tuo lavoro hai ottenuto riconoscimenti e visibilità internazionale, come nessun altro in questo settore aveva mai fatto in precedenza. Hai sempre dato tanto spazio e fiducia a giovani emergenti, come la tua presenza per ben 10 anni nel nostro Talent Prize dimostra. Di tutto questo ti ringrazio. E penso che con me debbano farlo tutti quelli che amano l’arte contemporanea.