D.F.V.O (Dentro, Fuori, Verso, Oltre.) con Bianco – Valente

Stiamo vivendo un momento molto duro da affrontare e Inside Art si è fatta delle domande. La risposta è sintetizzata in questo ciclo di interviste in cui ci confrontiamo con degli artisti per analizzare la reazione umana a quanto stiamo vivendo. Il fil rouge di questa narrazione è D.F.V.O. (Dentro. Fuori. Verso. Oltre.) scandito attraverso cinque brevi domande per capire quali sono i pensieri in giro in questo periodo. Come spiega Rosa Ciacci, la curatrice di questa rubrica, edizione speciale di 5Points., infatti, ” In questi giorni di quarantena mi sono chiesta un po’ di cose. Ho avuto tempo per farlo. Ho avuto tempo per affacciarmi dalla finestra e pensare anche da là. Ho avuto tempo per starmene un po’ affacciata. Già. E ho immaginato le vite delle persone che passavano: chissà che fanno, perché sono uscite, come si sentono, come vivono questo periodo. D.F.V.O. (Dentro. Fuori. Verso. Oltre.) Un po’ per fermarci.”

Oggi ci rispondono il duo Bianco – Valente

Come vi sentite? Cosa vi passa in mente in questi giorni? Pensieri? Idee nuove e/o idee che ritornano? Dentro la vostra testa.

Ciò che ci offre in questo momento la vita è il tempo, l’elemento che più sembrava mancare nella nostra vita precedente. Bisogna valorizzare questo bene prezioso, utilizzandolo per ritrovare ciò che ci lega agli altri individui. Lo si può fare riattivando innanzitutto il legame profondo con noi stessi: riflessione, introspezione, ricalibrare la percezione del mondo, permettendosi una volta tanto il lusso di diventarne l’unità di misura. Adesso abbiamo il tempo, possiamo farlo.

#iorestoacasa. Cosa è per voi casa? Spazi concreti. Spazi astratti. Dentro lo spazio.

Viviamo in una bellissima architettura del Settecento in un quartiere popolare di Napoli, ultimo piano senza ascensore, confiniamo con il cielo e in queste sere al tramonto la Luna danza con Venere, un vero spettacolo. Il palazzo è fatiscente, le grandi scale aperte con i gradini in pietra non vengono ridipinte da un centinaio di anni, se non di più, e nelle screpolature è possibile intravedere stratificazioni di pitture ancora più antiche, si leggono frasi d’amore scritte da persone che probabilmente adesso non ci sono più. Qui tutto contribuisce a ribadire lo stesso messaggio: vivi con leggerezza, non ancorarti con ostinazione a un momento o a degli oggetti, tutto scorre e vale allora la pena di assecondare queste correnti, lasciandosi attraversare liberamente dal tempo e dalle energie in cui siamo immersi.

Cosa vedete fuori, se vi affacciate? Come immaginate fuori se non vi affacciate (e se lo immaginate)?. Fuori dalla testa, fuori dallo spazio.

Domina la vista una grande cupola del Seicento e poi tutto intorno le finestre e i balconi degli altri palazzi che circondano il nostro, fra qualche settimana il caldo ci spingerà a tenere le finestre aperte e condivideremo i suoni di casa, il tintinnare delle posate nei piatti, le voci, la tv la sera e le radio al mattino, fra qualche settimana torneremo ad essere un’unica grande famiglia.

Desideri. Necessità. Bisogni. Vi manca qualcosa? Vi manca davvero qualcosa? Il vostro tempo libero ”in gabbia”. Verso chi e/o cosa.

Abbiamo tanti progetti in programma, mostre, incontri, presentazioni, sopralluoghi per nuove mostre, inutile stare qui a farne l’elenco. Ciò che è venuto a mancare è il rapporto fra il costrutto mentale e la messa in pratica degli interventi. La tipologia delle installazioni che ci vede protagonisti non permette la stesura di un progetto chiaro e condivisibile, per cui è fondamentale che venga mantenuta una tensione costante fra l’immaginare un intervento e la sua concretizzazione, cosa che in questo momento non è evidentemente possibile.

Sembra tutto un po’ assurdo. Fiction. Reality. Un vostro film: qualche battuta. Oltre.

L’oltre è un orizzonte temporale animato da consuetudini che in questo momento ci sono negate: abbracciare i familiari e gli amici, vivere nuovamente e senza disagio gli spazi pubblici, stringere le mani, viaggiare, tornare ad essere circondati dalle persone.
Quello che manca è la capacità mentale di riconnettere al presente questo orizzonte di tempo futuro che intravediamo, che apparentemente è a portata di mano, ma che continua a mantenersi distante, qualunque sia la direzione del passo che compiamo in questo tempo sospeso.

 

bianco-valente.com/