L’Ombra di San Gimignano

San Gimignano (Siena)

La scoperta era avvenuta nel 2010, quando durante i lavori per la costruzione di un edificio è stata trovata l’Ombra di San Gimignano. La zona di interesse è quella nei pressi della Torraccia di Chiusi a qualche metro dal corso del torrente Fosci. Si tratta di una statuetta votiva in bronzo rinvenuta nel territorio di San Gimignano (Siena), inquadrabile cronologicamente entro la prima metà del III secolo a.C. 

Si tratta di uno dei reperti più affascinanti del periodo etrusco, adesso conservato al museo Archeologico di San Gimignano (Siena), dove, competibilmente con le nuove normative, è esposta fino al 31 maggio nella mostra Hinthial. L’Ombra di San Gimignano. L’Offerente e i reperti rituali etruschi e romani. 

Anche l’occhio meno esperto coglierebbe l’eleganza e la straordinaria bellezza della statuetta bronzea. La statua rappresenta una figura maschile, stante, che indossa una toga. La mano destra tiene una patera ombelicata. Le gambe, leggermente divaricate, suggeriscono un movimento verso sinistra, mentre i tratti del volto – dall’eccezionale naturalismo – sono marcati. Potrebbe trattarsi della statua di un sacerdote. La statua rimanda ai modelli che si diffusero dal III secolo a.C. in Etruria centro-settentrionale e il suo tipo appartiene a quello dei bronzetti allungati di età ellenistica. Giaceva sepolta vicino a un monolite in pietra squadrato che aveva ruolo di altare e sul quale erano compiuti riti con offerte religiose alla divinità locali. La posizione dell’area sacra nei pressi di una fonte sorgiva potrebbe rimandare al culto per divinità legate alla sfera acquatica. La caratteristica principale di questa tipologia di statuette consiste nella figura allungata e le nelle proporzioni distorte di arti e busto, che hanno affascinato artisti colpiti dalla ”modernità” stilistica.

Il termine ”Ombra” risulta essere stato coniato da Gabriele d’Annunzio rimasto colpito dal ritrovamento di questo tipo di statuette dalla forma allungata, propria appunto delle ombre. Risulta purtroppo difficile comprendere l’esatto significato della scelta iconografica della forma allungata del corpo. Forse aveva una funzione simbolica che evocava la similitudine tra la fine della vita e il tramonto: così come le ombre al tramonto si fanno più lunghe, anche l’uomo al termine della vita è sempre più evanescente e vicino al mondo dei defunti. Un’altra possibilità è che rimandi al corpo sempre più sottile ed esiguo di chi si avvicina alla morte.
L’eccezionalità della statua è che ne esistono poche di questo genere, infatti è l’unica del suo tipo che proviene da un contesto sacro. Inoltre dalla seconda metà del III secolo per cinquecento anni sulla sua sepoltura, accanto all’altare, si è concentrata l’azione degli offerenti etruschi e poi romani. Ciò testimonia che, nonostante la romanizzazione, il sito ha mantenuto un’identità sacra travalicando i mutamenti politici.