Bruno Munari, in movimento. Una mostra al Centro Trevi

Bolzano

Il Centro Trevi di Bolzano ha organizzato una mostra dedicata a Bruno Munari, focalizzata soprattutto su alcuni suoi lavori: le macchine a struttura flessibile e il cinema sperimentale. Una mostra costruita in collaborazione con i curatori Miroslava Hajek e Manuel CanellesI Flexy, storici oggetti flessibili a funzione estetica nati negli anni ’60 come opera d’arte interagibile, che cambia la forma senza cambiare le misure, vengono proposti, negli ambienti del Centro, in esemplari plastici di grandi dimensioni, di forma dinamica, manipolabile, prive di un alto o un basso, un davanti o un dietro, una destra o una sinistra. 

Un’altra serie di opere in mostra è Concavo Convesso, costruita a partire da un prodotto industriale come una semplice rete metallica a maglia fine, trasparenza sfruttata attraverso l’uso di illuminazioni puntiformi orientate sull’oggetto, allo scopo di costruire sulle pareti dell’ambiente circostante delle ombre, dei riverberi, dei disegni astratti sempre mutevoli come piccoli cortometraggi. In Munari l’installazione è pensata in modo da avere un giusto equilibrio tra la progettazione (di architettura, luce, morfologia del mobile) e le rifrazioni casuali delle ombre.

Durante il mese di luglio verrà presentata la seconda fase del progetto con uno specifico gruppo di lavori, le Proiezioni a luce fissa e le Proiezioni a luce polarizzata, realizzate negli anni Cinquanta del secolo scorso, con cui l’artista porta a compimento la sua ricerca volta a conquistare una nuova spazialità oltre la realtà bidimensionale dell’opera. Le Proiezioni si inseriscono in un filone di pensiero che ha due importanti obiettivi: smaterializzare la pittura creando ambienti di luce, e offrire allo spettatore una molteplicità di immagini non più statiche. Le Proiezioni Dirette, create a partire dal 1950 e realizzate con diversi materiali inseriti in piccoli telai per diapositive, sono in diretta relazione con i lavori realizzati alla scuola del Bauhaus. 

Questo inedito ed eccezionale corpo artistico è stato raccolto e reso fruibile, grazie all’autorialità della stessa Miroslava Hajek, mediante un processo di digitalizzazione. Le opere sono state raccolte, studiate e conservate dalla Hajek, storica dell’arte, curatrice e gallerista di fama internazionale, su proposta dello stesso Munari, nell’analisi critica del suo lavoro artistico e con la quale l’artista realizza la collezione ragionata delle sue opere strutturata in modo cronologico in grado di descriverne l’intero percorso creativo.

Dal 7 al 28 febbraio
Centro Trevi – La piazza della cultura
Via dei Cappuccini 28, Bolzano
Info: http://www.provincia.bz.it/arte-cultura/cultura/centro-trevi.asp