Agostino Iacurci celebra Leonardo, citando Vitruvio

Pesaro

Agostino Iacurci ha scelto un modo alternativo per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo. Ha portato a Pesaro un progetto dedicato a Vitruvio. Marco Vitruvio Pollione (80 a.C.- 15 a.C. circa), celebre architetto e scrittore romano attivo nella seconda metà del I sec. a.C. considerato il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi , infatti, è spesso citato da Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico e, stando alle fonti storiche, sarebbe nato proprio a Pesaro.

Tracing Vitruvio, il progetto di Iacurci, a cura di Marcello Smarrelli, nasce proprio su questa continuità tra i due personaggi. L’artista compie una viaggio onirico tra le pagine del De Architectura per arrivare alla realizzazione di un lavoro site specific concepito per i Musei Civici di Pesaro. L’installazione è composta da opere tridimensionali e pittoriche dal carattere fortemente scenografico, capaci di creare una dimensione suggestiva e coinvolgente che accompagna la presentazione di dieci diverse edizioni del De Architectura, provenienti dalla Biblioteca Oliveriana.

Il percorso si snoda partendo dal cortile di Palazzo Mosca, con monumentali istallazioni ispirate alle architetture vitruviane, e prosegue all’interno dei musei seguendo due fili conduttori. Uno più tradizionale e squisitamente filologico che intende analizzare la fortuna critica e editoriale del testo vitruviano risalente al I sec. a.C. e ampiamente diffuso nel Rinascimento grazie all’introduzione della stampa. L’altro più libero e visionario, creato da Iacurci, la cui ricerca attuale è molto vicina ai temi dell’antico e allo studio sull’uso del colore nell’architettura e nelle arti plastiche di età classica.

Per accompagnare la presentazione dei volumi del De Architectura l’artista ha realizzato un percorso in cui le forme e le creazioni vitruviane sono ridisegnate utilizzando il suo linguaggio pittorico caleidoscopico e surreale. Cariatidi, capitelli, colonne, templi, sembrano rianimarsi, rivitalizzati dall’uso di cromie forti e brillanti, liberando l’antichità classica dall’etereo candore e dall’aura di olimpico equilibrio che il Neoclassicismo ci ha tramandato; restituendoci l’immagine di un’architettura nata da un popolo mediterraneo, fortemente legata al colore, alla luce, sempre in costante tensione tra l’apollineo e il dionisiaco, tra ragione e sentimento.

Dal 14 luglio al 13 ottobre 2019
Palazzo Mosca – Musei civici, Pesaro
Info: www.mostreleonardoraffaello.it