Attivisti protestano al Louvre contro l’accordo del museo con Total

Parigi

Vestiti di nero si sono sdraiati lentamente in una delle sale più frequentate di tutto il Louvre. Quella dove c’è la Zattera della Medusa di Théodore Géricault. È successo lunedì mattina. Il museo francese ha rinnovato i suoi accordi con Total e per protesta gli attivisti di nero vestiti hanno simulato sul bellissimo parquet le vittime delle attività petrolifere. Ma non è durata molto la protesta: ché dopo pochi minuti, circa 12, i visitatori sono stati invitati ad abbandonare la sala e gli attivisti, senza nessuna costrizione, di loro spontanea volontà, hanno lasciato la posizione. Mentre erano sdraiati, in tutto una dozzina, lanciavano a voce slogan contro il gruppo petrolifero.

Già lo scorso anno un fiume nero scorreva dalla Vittoria di Samotracia giù per le scale a imitare l’inquinamento del petrolio sull’ambiente; già lo scorso anno infatti il Louvre aveva accettato come suo mecenate il gruppo petrolifero Total. Gli attivisti chiedevano, e chiedono, al museo di non intraprendere rapporti finanziari con la compagnia. Il direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez, nel 2017 aveva già chiarito la sua posizione: senza quei soldi molte attività non si potrebbero sostenere; ma gli attivisti, raccolti sotto il gruppo350.org, credono che sia proprio Total a guadagnarci di più dall’accordo; il museo, accettando come sponsor Total legittima le sue attività.