Un suggestivo intervento artistico, quello presentato ieri dagli studenti RUFA al Palazzo degli Esami. La mostra Van Gogh Alive – The experience, l’evento che ha attirato a Roma migliaia di visitatori con le tele multimediali di Van Gogh, si è impreziosito di un nuovo capolavoro. Ma questa volta ”analogico”: una monumentale tela con un autoritratto di Van Gogh pixelato, con la scritta Ceci n’est pas un Van Gogh (Questo non è un Van Gogh), presa in prestito da Magritte. Un lavoro che ieri sera alle 18.30 è stato mostrato al pubblico e che ha aperto il dibattito sulla riproducibilità dell’arte, alla luce delle nuove innovazioni tecnologiche: rappresentando i pixel con la tradizionale tecnica della pittura si sono accesi i riflettori sulle nuove modalità innovative di rappresentazione dell’immagine. In sostanza, gli artisti RUFA si e ci domandano: chi può dire oggi quale sia il modo più efficace per raccontare Van Gogh? Di certo, la pittura non è l’unico modo per farlo. La risposta è lasciata all’osservatore.
Con questa introspettiva provocazione gli studenti RUFA hanno dato prova della loro tecnica magistrale, proponendo una grande tela dipinta in 4 giorni con i pregiati acrilici forniti dall’azienda Liquitex. A coordinare il loro lavoro i docenti Lia Palazzolo, Emiliano Coletta e Fabrizio Dell’Arno, sotto l’occhio della curatrice della mostra Olga Bachschmidt. Gli studenti coinvolti sono stati: Federica Di Pietrantonio, Nicola Petruzzi, Stefano Calabrese, Silvia Bottero, Chiara Pellicani, Emanuela Parentignoti, Matilde Santarelli e Giulia Di Franco. Il loro lavoro resterà esposto fino al 26 marzo.
Foto Denise Senneca (RUFA)