Myriam Ullens da collezionista a romanziere

Basta aprire il sito personale di Myriam Ullens per capirla. Subito una foto alta sullo schermo del computer mostra Ullens in abiti bianchi all’interno di un immacolato arredamento. Siede sul tavolo e non sul divano, siede ma non sembra appena arrivata quanto piuttosto pronta a partire. A destra, sullo spazio libero del tavolino, un paio di libri e un computer aperto. Famosa per i più come filantropa (ha fondato Mimi foundation e Uced) e nota nel campo dell’arte contemporanea insieme al marito Baron Guy Ullens de Schooten Whettnall come collezionista d’arte cinese, tanto da aver fondato nel 2007 l’Ucca, un centro a Pechino dedicato proprio al contemporaneo, da poco Ullens è anche scrittrice. Anzi, più precisamente romanziera. Attività che si aggiunge a una lista sterminata di passioni cominciate tutte con il suo amore per la cucina, che ha dato vita a Sweetly, una pasticceria belga dal successo immediato. Una donna che si muove continuamente fra Svizzera, Francia, Belgio, Cina e Giappone capace di fondare anche una casa di moda, MUS Maison Ullens: capi di lusso per globe trotter.

Distant starless night è il titolo del suo primo romanzo uscito il 7 febbraio. Suona tipo come una notte lontana senza stelle che al contrario della presentazione non è un libro che potremmo definire triste. A tenere in piedi le 215 pagine è la storia di una vita, il racconto di una nonna ai propri nipoti. A sintetizzare il tono del romanzo ci pensa la stessa scrittrice in un’intervista: trasmissione, esperienza e amore sono le tre parole scelte per descrivere la pubblicazione. «La vita – continua – è difficile, piena di luci e ombre. A volte tutto è magnifico, altre ti svegli e vivi in un incubo. Spero che i lettori potranno provare questa alternanza di sentimenti leggendo le mie pagine». Scrive spesso in aereo Ullens, lontana da distrazioni come cellulari e wifi, da sopra le nuvole compone un mondo fatto di parole che intreccia finzione e realtà con l’abilità di una grande narratrice. «Ho imparato  a raccontare storie con mio padre, da piccola, quando mi dava una sola parola e intorno a quella dovevo inventare un’avventura». E da quel momento non sembra poi cambiato così tanto, a parte una vita che merita di essere raccontata. Info: www.amazon.com