Riecco il Braccio Nuovo dei Musei Vaticani. L’ultimo atto del direttore Antonio Paolucci, prima di passare il testimone a Barbara Jatta, è una straordinaria operazione che ha ridato luce a questo pregiatissimo esemplare di architettura neoclassica, realizzato tra il 1816 e il 1822, per volontà di Papa Pio VII Chiaramonti, da due archistar dell’epoca, Raffaele Stern e Antonio Canova. Il restauro delle sculture è stato diretto dal Reparto Antichità Greche e Romane, curato da Giandomenico Spinola con Claudia Valeri ed Eleonora Ferrazza, mentre il restauro architettonico è stato diretto da Micol Forti, curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XIX-XX. I restauri sono stati coordinati dal Laboratorio di Restauro Materiali Lapidei curato da Guy Devreux. Per affrontare un’impresa così complessa è stato sostanziale il confronto con le carte d’archivio e le fonti bibliografiche, che ha richiesto un lungo studio propedeutico. Al fine di compiere in tempi ragionevoli un lavoro tanto esteso e diversificato, i Musei Vaticani hanno selezionato anche ditte esterne specializzate in diversi settori di intervento. Lo straordinario esito estetico e conservativo è frutto di un lavoro corale che ha visto affiancarsi storici dell’arte, archeologi, restauratori, chimici e tecnologi dei materiali, architetti, ingegneri, impiantisti e operai specializzati, anche grazie alla collaborazione con i Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Dal 22 dicembre tutto questo sarà visitabile per il pubblico. Info: www.museivaticani.va