La nona Biennale di Berlino, un’analisi su presente e futuro nel post-contemporaneo

Berlino

Inaugurata i primi di settembre ma visibile fino al 18 settembre, la Biennale di Berlino giunge alla sua nona edizione in grande stile. Curata quest’anno del team newyorkese di DIS Magazine, formato da Lauren Boyle, Solomon Chase, Marco Roso e David Toro, fondatori dell’omonima rivista online, la rassegna si svolge all’Akademie der Künste, a cui si affiancano il piano terra della Feuerle Collection, la European School of Management and Technology, nonché uno dei barconi turistici della compagnia berlinese Reederei Riedel, trasformato per l’occasione in location per eventi e performance. Titolo della biennale The present is a Drag, che si presenta come un sistema complesso di mostre dentro mostre, performance su performance, tracce sonore raccolte su vinile in copie limitate, progetti on line e campagne social, per l’analisi di un presente incerto, sottomesso al continuo cambiamento, all’accelerazionismo tecnologico. Il presente non è l’unico punto a essere messo in questione, altra domanda che si pone la biennale è: Se il futuro è questo, allora cos’è il futuro? In questa dimensione profetica, post è il prefisso che fa da intro al mondo post contemporaneo, mostrato al pubblico attraverso progetti che vanno da riflessione sulla realtà virtuale di Hito Steyerl, Jon Rafman a studi sociali sulla felicità e algoritmi generati dai flussi di dati negli scroll di facebook e google. Un contemporaneo analizzato in tutte le sue diverse sfaccettature che si sforza di fare i conti con una tecnologia che ancora spaventa la gente comune e che in ambito di ricerca è ancora in pieno fermento. Info: blog.berlinbiennale.de/en