Il futuro del chimigramme? È in mostra alla galleria Barbado

Bruxelles

Il chimigramme è una tecnica fotografica inventata dal fotografo Pierre Cordier. Realizzare un’immagine, in tempi in cui esisteva solamente la camera oscura, attraverso la sola reazione degli acidi sulla carta sensibilizzata alla luce era lo scopo della tecnica. Una procedura che se vogliamo credere a Michel Poivert non ha che avuto un solo figlio da suo padre, un’invenzione senza futuro insomma. Ma non sembra esattamente così, almeno a giudicare dalla mostra in corso a Bruxelles nella galleria Barbado che ospita i lavori di Gundi Falk. Sotto il titolo Intangible landescapes sono infatti raccolti una serie di chimigrammes, la morbida e impalpabile astrazione della tecnica lascia intuire un paesaggio sognante, diafano e misterioso. Rompe quindi con le rigide composizione geometriche di Cordier per avvicinarsi alla tradizione pittorica come è ben rappresentato da una serie di mosaici in mostra che uniscono piccoli lavori molto pittorici della Falk. Allora, quindi, per il chimigramme non è tutto perduto. Info: www.barbadogallery.com/present.php