Direttamente dal numero 105 del nostro cartaceo, l’editoriale del direttore.
Sapete chi è Stefan Simchowitz? Il New York Times lo ha definito: «Il mecenate satana del mondo dell’arte». In realtà è un collezionista e advisor californiano che sovvertendo tutti i canoni di comportamento dei commercianti ha ucciso un bel pezzo del mercato tradizionale. Come? Scavalcando le gallerie. Simco, questo il suo nomignolo, ha soldi e talento a sufficienza per scovare gli emergenti buoni e accaparrarseli prima che questi entrino nei circuiti ufficiali di vendita. La sua aggressività è un segno dei tempi. Dimostra che il mercato dell’arte contemporanea cresce grazie a una domanda sempre più robusta ma che il ciclo produttivo deve essere più rapido per essere efficiente. Ecco perché si saltano i passaggi, ecco perché c’è maggiore aggressività, ecco perché tutti alla fine sono alla ricerca di strade nuove per aumentare le performance di vendita. Partendo dai giovani talenti, che come sempre troverete nel primo sfoglio, in questo numero parleremo del rapporto tra arte e moda, una relazione profonda, ancestrale, direi, che però alla fine dimostra ancora una volta come l’arte sia spesso funzionale all’industria.
Nel caso della moda è un rapporto antico, consolidato, come lo è quello con il mondo della finanza: un fidanzamento anch’esso storico che oggi definiremmo win win, cioè che ha portato e porta soldi sia ad artisti che a finanzieri. Rispetto a questi mondi la novità emersa in questi primi tre lustri del nuovo millennio risiede nel fatto che l’arte contemporanea è diventata un fenomeno di massa. Oltre ai soliti miliardari, una fascia sempre più ampia della borghesia si dimostra interessata e disponibile a investire in questo settore essenzialmente per tre ragioni: perché è economicamente conveniente, socialmente utile e spiritualmente appagante. E questo cambia tutto. I circuiti soliti dimostrano obsolescenza, i newcomers hanno forti appetiti ma meno tempo e ancor meno competenza. Per questo spuntano personaggi alla Simco, per questo le case d’asta si disputano il mercato con acquisizioni milionarie (vedi Sotheby’s che compra per 85 milioni di dollari la società di consulenza di Amy Cappellazzo, Art Agency Partners), per questo c’è sempre più bisogno di professionalità in grado di guidare all’acquisto gli esigenti e affrettati collezionisti di oggi.
Qui invece cosa troverete nel nuovo numero