Una biennale atipica, così potremmo definire la prima edizione dell’evento previsto dal 2 marzo al 30 settembre nella città croata di Labin. Il titolo della manifestazione diretta da Damir Stojnic e da due curatori, Branko Franceschi per l’arte contemporanea croata e Lucrezia de Domizio Durini per quella internazionale, è Biennale arte & industria. Se vi state chiedendo se era proprio necessario aggiungere un altro numero all’infinita serie di biennali internazionali, dovete sapere che questa sarà diversa dalla altre. Una biennale che lancia una sfida al sistema dell’arte contemporanea, basata tutta sulle teorie di Joseph Beuys delle quali de Domizio Durini ne è una grande esperta. Non ci saranno luoghi codificati ma i lavori vengono ospitati in spazi non convenzionali divisi fra pubblici e privati, gli artisti solo quelli distanti dal trono del mercato dell’arte e chiamati per lavorare a stretto contatto con il territorio e la sua popolazione. Per dirne una, sono invitati anche gli agricoltori che esporranno i loro prodotti mentre su tavole imbandite da artisti verrà presentata una ricetta culinaria tirata fuori da Beuys. Far rivivere le antiche miniere della città è poi un altro progetto scritto sull’agenda della prima biennale di Lapin.