Ai Weiwei per i migranti muore come Aylan Kurdi

Eresos

Continua la protesta di Ai Weiwei contro le politiche di inasprimento europee nei confronti dei migranti. Dopo aver chiuso una mostra in Danimarca e ritirato le sue opere dalla capitale della nazione dove erano ospitate in un museo, ora l’artista si fa fotografare nella stessa posizione in cui è stato trovato Aylan Kurdi. È dall’inizio del 2016 che Weiwei ha spostato il suo atelier sull’isola greca di Lesbo con lo scopo di costruire un memoriale per le vittime dei delle traversate e proprio su quella stessa spiaggia che è si è lasciato immortalare dai fotoreporter del settimanale India Today. La fotografia è stata esposta anche all’India Art Fair in una mostra intitolata L’Artista e da lì ha cominciato a suscitare polemiche e girare per la rete. Lo scopo dello scatto è tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema migranti date le scelte poco solidali di molte nazioni nei confronti dei profughi.

La Merkel in Germania, dopo Colonia, ha infatti deciso di rendere più difficili le richieste d’asilo ai migranti che hanno commesso dei crimini e contemporaneamente di facilitare le pratiche per le espulsioni dal paese. Sei stati europei hanno chiesto di sospendere il trattato di Schengen per due anni mentre la Svezia ha annunciato che potrebbe espellere tutti i richiedenti asilo a cui è stato negato lo status di rifugiato.