Il centro storico rischia di perdere la tutela Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità

Firenze

Il centro storico si Firenze è sotto osservazione dell’Unesco e potrebbe perdere il riconoscimento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. A ottobre il sindaco della città, Dario Nardella, aveva annunciato il richiamo formale dell’organizzazione mondiale nei confronti del capoluogo toscano. Il testo non è mai stato pubblicato e le parole di Nardella hanno dato luogo alle più disparate opinioni. Ad essere diffuso al momento è il testo con i rilievi dell’esame tecnico Icomos, il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, datato maggio 2015 e trasmesso al Direttore del Centro World Heritage Kishore Rao, che a sua volta lo trasmetteva, il 27 maggio, alla Delegata Permanente Italiana Unesco, Vincenza Lomonaco e alla Commissione Italiana per l’Unesco. Secondo quanto scritto i problemi di Firenze e del suo centro storico sono le due linee sotterranee della tramvia, la nuova stazione ferroviaria per l’alta velocità, il cambio di proprietà e destinazione d’uso di complessi monumentali e la pressione del turismo. Il documento si conclude con quattro raccomandazioni e la disponibilità dell’Icomos di assistere i lavori necessari al miglioramento del centro storico.

Come si legge nel documento, pubblicato online anche da Reppubblica, sotto la sezione relativa al turismo, l’Icomos fa notare ”che 13 grandi edifici storici sono in vendita o sono stati venduti, compresa la Rotonda del Brunelleschi e che il Piano Strutturale per Firenze (2010-2014) consente trasformazioni sostanziali, cambiamenti di destinazione d’uso e frazionamenti di palazzi e di ex conventi: sembra che le superfici oggetto di trasformazione nel centro storico superino i 110.000 mq e possano raggiungere anche i 200.000 mq. Una così fatta trasformazione potrebbe avere un impatto negativo sulla integrità di questi edifici e sulla comprensione di quello che fu il loro uso e contributo originario al complessivo paesaggio urbano di Firenze”.

Oppure, per quanto riguarda i tunnel dell’alta velocità nella stazione di Santa Maria Novella, l’Icomos nota: ”che il progetto dei tunnel per i treni AV include la valutazione del potenziale impatto sull’integrità di parti della Fortezza da Basso e sono previste per alcuni settori dei suoi bastioni o un monitoraggio continuo o un’osservazione dello stato strutturale prima dell’inizio degli scavi (vedi Disegni tecnici al sito web). Lo Stato Italiano informa che attualmente i lavori sono stati interrotti a causa di indagini giudiziari oltre che per problemi tecnici”.