La Collezione Farnesina in mostra al Museo di arte contemporanea di Zagabria

Roma

Dal 6 ottobre al 13 novembre il Museo d’Arte contemporanea di Zagabria ospiterà la mostra Capolavori dalla Collezione Farnesina. Uno sguardo sull’arte italiana dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, a cura di Martina Corgnati e Giovanni Iovane.
Nata nel 2000 come un work in progress, vera e propria struttura aperta che vive delle relazioni con gli artisti e le numerose istituzioni preposte al lavoro sull’arte contemporanea attive in Italia, la Collezione della Farnesina costituisce un’importante vetrina della cultura artistica italiana concepita fondamentalmente per essere presentata, tutta o in parte, all’estero, grazie alla collaborazione delle Rappresentanze italiane all’estero. Un primo ciclo di esposizioni internazionali aveva, infatti, interessato la collezione negli anni 2005-2010, con questa mostra la Collezione ritorna sulla scena internazionale.

Per l’occasione, al nucleo storico della collezione con opere di artisti quali Mimmo Rotella, Piero Dorazio, Luigi Ontani, Nunzio, Vettor Pisani, Carla Accardi, Mario Cresci, Eliseo Mattiacci e Michelangelo Pistoletto e tra i giovani Elena Bellantoni, verranno affiancate opere del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria, il cui patrimonio di arte italiana è abbastanza consistente e di grande significato, i cui artisti sono parte della Collezione Farnesina. Centro tematico della mostra sarà individuato proprio a partire da un’idea di collezione quale raccolta pubblica e legata a un particolare luogo quale la Farnesina, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Una collezione ancora in fieri e che non presenta la completezza cronologica e storica di una tipica raccolta museale; gli artisti presenti, infatti, coprono, senza ambizioni di esaustività ed organicità rispetto ai passaggi complessi e ricchi dell’arte italiana, un arco di tempo che va dagli anni Cinquanta sino alla contemporaneità.

Il senso di una collezione non pretende la completezza e la compattezza nel momento della sua presentazione. Si sviluppa secondo ritmi sincopati e approfondimenti particolari (come, ad esempio, nel caso di Piero Manzoni che è stato una figura di riferimento per l’arte contemporanea in Croazia, a cominciare proprio negli anni Sessanta con la pubblicazione di alcuni suoi progetti sulla rivista Gorgona). Non si tracciano, dunque, linee e diagrammi quanto piuttosto ipotesi di rimandi sottili; micro-storie che formano una rete o come si dice oggi, non sempre a proposito, una piattaforma.
La mostra è organizzata col supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in Croazia e la Rappresentanza diplomatica in Croazia (Ambasciata d’Italia e Istituto Italiano di Cultura).