Fabio Viale porta alla galleria Poggiali e Forconi la mostra +OI, con le sue sculture in marmo

Firenze

La galleria Poggiali e Forconi presenta il nuovo progetto di Fabio Viale (Cuneo, 1975), appositamente concepito per gli spazi della galleria a Firenze. La mostra dal titolo +OI è composta da un corpus di opere realizzate utilizzando il materiale di elezione dell’artista: il marmo statuario di Carrara. Con questo nuovo lavoro Viale si propone di sintetizzare da un punto di vista formale le sperimentazioni compiute fino ad ora, attraverso un articolato percorso artistico che ha avuto diverse tappe importanti tra cui la mostra al museo del Novecento di Milano, la personale alla Galleria Sperone di New York e la vittoria dei Premi Henreaux e Cairo. Il titolo stesso della mostra è un’espressione di sintesi: un logo fatto di simboli che non necessitano della parola ma solo della sintesi visiva perché il senso di questa riflessione vuole essere quello di creare sensazioni ed emozioni elementari, riconducibili a forme primarie. Nel percorso espositivo compaiono, infatti, opere che simulando il polistirolo, come già visto in alcune famosissimi lavori di Viale, asciugano tuttavia la propria forma fino a divenire semplici intersezioni di linee: così come le ruote di muletti diventano cerchi, quelle di camion o SUV insiemi concentrici di anelli intrecciati, mentre mazze da baseball diventano austeri segni rettilinei. Lavori che spiazzano e stupiscono lo spettatore perché nella loro essenzialità di forma in realtà alludono sempre ad altro. L’artista, infatti, toglie gli oggetti dal contesto quotidiano per capovolgerli da un punto di vista semantico, creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del marmo. Fabio Viale ha fatto della poetica dello spiazzamento e della strategia dell’equivoco il proprio credo artistico fino a spingersi a far muovere una barca di marmo in acqua. Per questa mostra il senso di sfida si rivolge in particolare alla sensazione di pesantezza delle ruote e non più alla ricerca della leggerezza che ne ha contraddistinto il lavoro fino ad oggi. Le ruote non si mostrano più solo come un oggetto riconducibile alla realtà, ma la riflessione si vuole focalizzare sul senso e sulla percezione della materia: gli pneumatici non sono svuotati all’interno (come dovrebbero essere dei veri pneumatici) ma sono pieni, compatti, come fossero macine e ci mostrano la forza della materia in tutto il suo essere.

L’esposizione continua nella project room della galleria che è in parte dedicata da Fabio Viale alla celebrazione delle opere di Michelangelo per portare lo spettatore a soffermarsi sulla grandezza dell’artista fiorentino in occasione dei 540 anni della nascita. Nel suggestivo spazio di via Benedetta troviamo infatti un’opera di notevoli dimensioni dedicata a Michelangelo: un grande tavolo interamente realizzato in marmo e tatuato con immagini del Giudizio Universale tratte dagli affreschi della Cappella Sistina. Nella project room è situato anche un altro dei busti maschili tatuati dell’artista che, per questa occasione, abbandona gli spiazzanti tatuaggi della criminalità russa per creare invece dei nuovi e altrettanto sorprendenti tatuaggi, che richiamano alla mente episodi dell’Inferno e del Paradiso tratti dalla Divina Commedia di Dante e rappresentate secondo l’interpretazione dell’iconografia fiamminga.

Dal 26 settembre al 10 dicembre
Galleria Poggiali e Forconi, via della Scala 35/a – 29/ar, Firenze
Info: www.poggialieforconi.it