Il borgo diventa teatro del site-specific

Formello (Rm)

Questa sera, dalle 19 a Formello si svolge la mostra conclusiva del workshop Rufa sulla pratica del site specific, che ha avuto luogo dal 13 al 17 luglio, coordinato dall’artista Simone Cametti e dal docente RUFA di Sound design Federico Landini. La mostra consiste nell’esposizione di varie opere site specific nel centro storico del borgo, accreditatosi ancora di più, anche dopo questa iniziativa dell’Accademia RUFA, come uno dei centri più attivi nello sviluppo e nella ricerca dei linguaggi artistici contemporanei. Le opere saranno in tutto una ventina e la ricerca che le ha ispirate dimostra na notevole maturazione artistica da parte degli studenti. Si tratta di installazioni, performance, foto, video. Il bello è che la mostra è fruibile andando a ”stanare” le opere in giro per i vicoli del paese e all’interno di alcuni edifici del centro storico. Solo così si possono apprezzare le creazioni messe a punto dai giovani artisti.

Ad animare il progetto sono Elena Castiglia, che ha realizzato un progetto di installazione scultorea ispirata al tema del riciclo, diviso tra la piazza centrale del borgo e nei lavatori in cui gli studenti hanno lavorato; Amanda Botero, che ha elaborato tre progetti di cui due sulla riqualificazione del posto, ottenuti interagendo con alcune strutture e con i boschi nei dintorni di Formello, e uno sul riciclo; Alessio Natale Ferri, che ha lavorato tramite computer, mettendo a punto due installazioni al neon, alla ricerca di codici linguistici attraverso i quali leggere la sua poetica; Elisa Selli, che ha lavorato sulla riqualificazione del posto, tramite stencil e decorazioni sui muri del paese; Giulia Brena e Julia Hautojarvi che hanno realizzato un video con animazioni, girato tra i boschi della via Franchigena; Micol Gnisci, che ha prodotto due installazioni sonore, una nei lavatoi e una nel pozzo di Palazzo Chigi; Olga Liagun, che ha fatto un video in cui lavora con il vento; Livia Oliveti, che ha effettuato una catalogazione delle piante della zona, partendo dalle piante secche; Tatiana Balchesini, che ha preparato una performance ispirata al tema del recupero, ripulendo i muri del paese dalle scritte, utilizzando il metodo di restauro dei vasi etruschi; Priscilla Contesini, che ha dato vita a tre progetti: una performance ispirata a un vecchio tegame in ceramica e alle tecniche di primo lavaggio indicate sulla sua etichetta; un’installazione in uno spazio provato del borgo, realizzata con un gioco di luci e suoni provenienti da una vasca; una performance rappresentata attraverso la bambola Matilde, creata con stracci donati dalle signore del posto, dalla quale si è fatta accompagnare durante tutta la mostra.

«La loro creatività e la loro ricerca mi hanno veramente meravigliato – ha detto Simone Cametti – per questo abbiamo deciso di preparare in pochi giorni una mostra itinerante dando libero sfogo al linguaggio di tutti i partecipanti al workshop. Hanno lavorato molto bene, rendendo questa esperienza un’occasione di condivisione e approfondimento».

L’appuntamento è alle 19 nel centro storico di Formello.