Czec fundamental

Se è vero per qualunque mostra che l’esposizione è solo la punta di un iceberg del lavoro nascosto, allora ancora più vero lo è per Czec fundamental. L’esposizione di fotografia raccoglie più di 180 opere, per 43 artisti, in un lasso di tempo che va dal 1920 a oggi, puntando tutto su un popolo e la sua fotografia ancora poco o nulla studiata. Il definire un campo geografico così preciso, in un campo temporale così ampio, permette di individuare costanti nella produzione fotografica ceca. Il corpo prima di tutto, dai primi scatti di Frantisek Drtikol fino a Jan Saudek; la sperimentazione sul mezzo, la linea analitica per dirla alla Filiberto Menna, che dai risultati dell’avanguarida porta a Eliška Bartek, senza dimenticare il paesaggio quasi interiore di Josef Sudek. Temi comuni a qualsiasi nazione, ma qui trattati in maniera peculiare. La mostra curata da Gabriele Agostini e Paola Paleari e presentata nel museo di Roma in Trastevere, ha solo una pecca: non ha un catalogo. Seguendo l’invito di Gunther Dietrich, direttore Photo edition Berlin durante la conferenza stampa: «Chi è intenzionato a farlo si faccia avanti». Altrimenti sarebbe un peccato, ma questo lo diciamo noi.

Fino al 19 luglio, Museo di Roma in Trastevere, piazza sant’Egidio; info: www.museodiromaintrastevere.it