Entrare nell’opera con la stessa gentilezza che mette l’artista nel tracciare le linee sulla tela, percepire la sensualità nell’essenzialità delle forme e del colore. Pur cogliendo immediatamente nelle forme schiette le allusioni sessuali, l’erotismo di Duane Zaludek è velato, un’esperienza in cui il pittore mira a ridurre gli stimoli per intensificare la coscienza, per aumentare l’intensità della percezione.
Zaludek, statunitense classe 1931, ha indagato forme, luce e colore per indagare la visione stessa, incentrando la sua ricerca sull’interesse per l’inibizione sensoriale che le idee si trascinano dietro, puntando alla sostanza visiva che va oltre l’atto semplice del vedere, un’attenzione alla relazione tra lo spettatore e l’oggetto che trasporta lo spettatore oltre il dipinto. A gennaio i quadri dell’artista sono tornati in mostra nella grande mela dopo una pausa di vent’anni, nella sede newyorkese della romana Monitor. Adesso è la volta di Roma, dove da martedì 31 marzo la galleria ospiterà, Early Works, a cura di Paola Capata e Brett Littman, direttore esecutivo del Drawing center di New York. Saranno in mostra dipinti realizzati tra gli ultimi anni ’50 e i primi ’70, le serie Trask (1961-1964), Milarepa (1965-67) e le prime tele bianco su bianco (1968-71), per un percorso che dall’erotismo conduce all’austerità apparente del bianco.
In Milarepa, caratterizzata delle linee ovali e tondeggianti bisezionate da forme allungate verticali, le forme erotiche e il piacere dei sensi emergono dalla palette dei colori, attirano lo spettatore trasportandolo nella dimensione sensoriale. La serie, che prende il nome da un maestro Tibetano dell’eros a cui Constantine Brancusi, un modello per Zaloudek, si ispirava, immaginando di essere una sua reincarnazione, sarà oggetto di una Lecture Room aperta al pubblico con l’artista e Brett Littman alcune ore prima dell’inaugurazione, presso l’American Academy in Rome.
Dal 31 marzo al 9 maggio; galleria Monitor, Roma, via Sforza Cesarini 43; info: www.monitoronline.org
