Burning giraffe art gallery (Bug) ha quasi un anno di vita. Bug è nato dal desiderio di mettere in mostra – letteralmente – le doti e la creatività di un gruppo di artisti giovani e di enorme talento che, per motivi che esulano dalle loro capacità tecniche e dal loro spessore concettuale, non sono ancora riusciti a ritagliarsi lo spazio che meritano nel mondo dell’arte contemporanea e nel mercato a esso connesso. Il nuovo spazio espositivo di via Eusebio Bava 8/a, nel cuore di Torino, tra la centralissima piazza Vittorio e a ridosso del dinamico quartiere di Vanchiglia, si sviluppa in due ampie sale per un totale di circa 90 mq di superficie espositiva. Le grandi pareti bianche e gli alti soffitti fanno della galleria un luogo ideale per portare avanti un discorso teorico che trova il suo focus nel ritorno alla centralità dell’oggetto artistico tangibile, sia esso pittorico, fotografico, scultoreo o filmico, senza però prescindere da un’importante impronta concettuale.
La mostra inaugurale, che si è aperta giovedì 5 giugno 2014, contestualmente al vernissage della galleria, ed è terminata giovedì 31 luglio, è stata una personale della pittrice Anna Capolupo, dal titolo TorinoNowhere, e si sviluppa come un’indagine pittorica sui luoghi periferici della città, le fabbriche e i cantieri, intendendoli come architetture dell’inconscio cittadino. Questa mostra rappresenta il primo di due capitoli. Il secondo, sempre incentrato su di una serie di quadri della giovane pittrice, che si è tenuto nel 2015, ha avuto come soggetto Berlino. A partire dal 25 settembre scorso la galleria ha presentato tre progetti fotografici dell’artista Giuseppe Lo Schiavo. Si tratta di immagini delicate e surreali che legano intimamente la fotografia, e la sua rielaborazione digitale, alla pittura e alla storia dell’arte, tracciando un collegamento visivo tra un mezzo espressivo tipicamente contemporaneo e tradizioni pittoriche lontane nel tempo: dalla ritrattistica fiamminga alla immaginifica lezione di Magritte. Un altro aspetto fondamentale del progetto Bug sarà l’interazione con il territorio e, in particolare, con il tessuto urbano torinese. Già dalla fine del 2014 è stato indetto un evento espositivo, che si ripeterà annualmente, rivolto agli artisti under 35 operanti a Torino, chiedendo loro di lavorare su di un tema specifico, inaugurando l’iniziativa dando vita a un bestiario urbano immaginario, tra i cui esemplari non mancherà un’interpretazione contemporanea della Burning giraffe, parto surreale del genio di Salvador Dalì, da cui la nuova galleria intende ereditare il nome e la libertà visionaria.
Bug, via Eusebio Bava 8/a, Torino; info: http://bugartgallery.com