Mercato dell’arte, il fatturato delle case d’asta nel 2014 tocca i 15 mld di dollari

Roma

Altro che recessione. Per il mercato dell’arte, da quella moderna alla contemporanea, il 2014 è stato un anno col segno più, in cui si è registrata una crescita a due cifre. Gli ingredienti di questo trend? Un mix effervescente di logica d’investimento, speculazione, passione e la domanda insaziabile per le firme più ricercate e nelle collezioni dei maggiori musei del mondo. Nel 2014, il fatturato globale delle asta ha raggiunto il livello storico 15,2 miliardi di dollari, con un incremento del 26% rispetto al 2013. Lo indica il rapporto sul mercato dell’arte globale di Artprice, leader mondiale nell’informazione sul mercato dell’arte e del suo partner cinese Artron. Il rapporto offre una perfetta lettura del mercato dell’arte occidentale e orientale. La crescita del mercato è stata guidata da un più facile accesso alle informazioni, la dematerializzazione delle vendite d’arte (entrambi i fenomeni legati a Internet, con il 91% degli attori del mercato dell’arte collegati) la finanziarizzazione del mercato, un colossale aumento della popolazione di art-consumer -da circa mezzo milione nel 1945 a circa 70 milioni nel 2015- e l’espansione del mercato in Asia-Pacifico, India, Sud Africa, Medio Oriente e Sud America.

GLI ARTISTI
Tra gli italiani spiccano i nomi di Piero Manzoni, Enrico Castellani, Michelangelo Pistoletto, Domenico Gnoli, Agostino Bonalumi, Gino Severini, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi.

Secondo Artprice questo risultato viene anche alimentato dall’industria fiorente dei musei (circa 700 nuovi musei l’anno) che sono diventati un’importante realtà economica globale nel 21esimo secolo. La domanda di opere d’arte di qualità museale, infatti, è uno dei fattori chiave per la notevole crescita del mercato dell’arte mondiale. Il mercato dell’arte è ormai un mercato maturo e liquido, che offre rendimenti del 10-15% l’anno per i lavori per un valore di oltre 100mila dollari. Nel 2014 gli USA hanno registrato una crescita inaspettata, sia in termini di aggiudicazione che di fatturato globale. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno dovuto lasciare il primo posto alla Cina, che oggi ha il più grande mercato per i grandi maestri del mondo. L’arte rappresenta un elemento chiave nel concetto di soft power, di per sé fondamentale componente dell’influenza internazionale di paesi come gli Stati Uniti, Cina, e su scala diversa il Qatar. In effetti, il prezzo dell’arte sembra cambiare costantemente scala. Dopo la stagnazione sotto la quota di circa 10 milioni di dollari nel 1980, è vertiginosamente salito a circa 100 milioni di dollari nei 2000, e oggi avrebbe attraversato la soglia dei 300 milioni dollari con la vendita privata di un Gauguin ad un acquirente del Qatar. Artprice è fermamente convinta che fra non molto si varcherà la soglia del miliardo di dollari.